Il ministero dell’Interno avvia la revoca del finanziamento di 4.700.000 euro, il Comune corre ai ripari
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola da martedì 17 maggio 2022
Il Ministero dell’Interno ha avvisato il Comune di Rosolini con una nota inviata il 6 aprile: “È stato avviato il procedimento amministrativo per la revoca del finanziamento”.
Che sia una revoca sicura, o un rischio che il nostro Comune sta correndo, non è ancora certo dato che, se da un lato la comunicazione da parte del Ministero è chiara è inequivocabile, dall’altro pare ci sia ancora modo, in extremis, per recuperare l’errore dato che il Comune ha avuto la possibilità di presentare le sue controdeduzioni.
A quale finanziamento rischiamo di dire addio? È la somma enorme di 4 milioni e 700 mila euro per la “mitigazione del rischio idrogeologico, completamento e stabilizzazione dei versanti, prolungamento del vallone Ristallo Masicugno a valle del centro abitato -opere di difesa idraulica”.
Un finanziamento fondamentale per il nostro Comune, per il quale l’allora ex sindaco Pippo Incatasciato annunciò, nel mese di novembre 2019, di essersi appellato alla disponibilità del Ministro Luigi Di Maio, in visita a Rosolini a seguito dell’alluvione del 25 ottobre quando in contrada Stafenna perse la vita il nostro concittadino Giuseppe Cappello.
“Con emendamento inserito nella legge finanziaria 2019 – diceva Incatasciato a giugno 2021 (non più sindaco) quando venne approvato il progetto esecutivo- abbiamo ottenuto una proroga di ventidue mesi per completare l’iter burocratico che avrebbe condotto all’affidamento delle opere”.
Una proroga che però – stando alla nota inviata oggi dal Ministero- è finita per non essere comunque rispettata dato che- scrive il Direttore Centrale Antonio Colaianni- “il Comune di Rosolini, per l’opera in questione, non ha proceduto all’affidamento dei lavori nei termini stabiliti”, e cioè entro settembre 2021.
Rosolini in quel periodo era in piena campagna elettorale e la gestione del Comune nelle mani del Commissario Straordinario Giovanni Cocco.
Il Ministero prima dell’adozione dell’atto finale di revoca ha invitato il Comune a inviare, come dicevamo, le sue controdeduzioni per “giustificare” il ritardo nell’affidamento che però per il nostro Comune non c’è stato.
Il sindaco Giovanni Spadola e il Responsabile del Settore Protezione Civile, il geometra Salvatore Speranza, scrivono al Ministero: “Con determinazione a contrarre n.78 del 29 giugno 2021 venivano attivate le procedure per l’affidamento tramite piattaforma www.asmecomm.it della Centrale Unica di Committenza omonima con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’Ente. Sempre in data 29 giugno si è proceduto alla pubblicazione di bando e disciplinare di gara, fissando i termini per la presentazione delle offerte per il 25 agosto 2021”.
Ma poco dopo la gara viene sospesa. Il Comune, dietro segnalazioni di imprese private, dell’ANCE, e dell’UREGA di Siracusa e Ragusa, deve adeguare il bando e il disciplinare di gara alle normative vigenti in Sicilia che prevedono che le procedure di gara per l’appalto di lavori con importo a base d’asta superiore a 2 milioni di euro devono essere di competenze dell’UREGA.
Così la sospensione della gara si rende necessaria per l’adeguamento e il Comune si riserva di fissare nuovi termini per la presentazione delle offerte.
In seguito – si legge nelle controdeduzioni- “il Comune, effettuate le necessarie modifiche e adeguamenti del bando, procedeva alla ripresa della procedure di gara e alla ripubblicazione del bando”.
Era già il 28 dicembre 2021. I nuovi termini per la presentazione delle offerte sono poi stati fissati all’1 marzo 2022. L’UREGA di Siracusa ha quindi tramesso i verbali delle commissioni di gara e il 28 marzo con determina del responsabile di servizio è stato approvato l’esito dei verbali.
“Allo stato -si conclude la relazione- risulta in corso l’esame dell’offerta tecnica da parte della Commissione di Gara”. Siamo insomma ad un passo dall’affidamento, la procedura di gara “è iniziata entro i termini” e, in parole povere, se non fosse stato per la sospensione della gara a causa del richiesto adeguamento, l’affidamento sarebbe già avvenuto.
Per il nostro Comune quindi – e questo viene riportato anche nella nota- “per affidamento dei lavori si intende la pubblicazione del bando di gara che è avvenuta il 29 giugno 2021, quindi, entro i termini previsti del 6 settembre 2021”.
Il Comune di Rosolini, dei 4.700.000 euro previsti nel finanziamento, ha già incamerato ben 3.600.000 euro, finanziamenti arrivati in due tranche di 900.000 euro e di 2.700.000 euro. Alcune somme, inoltre, sono state già spese per progettazione e approvazione delle procedure di gara.
“L’eventuale revoca del finanziamento concesso -si legge ancora nelle controdeduzioni inviate dal Comune al Ministero-, costituisce ulteriore e grave danno finanziario per l’Ente, di fatto oggettivamente impossibilito a fare fronte, con fondi propri alla copertura degli oneri già sostenuti per progettazione, approvazione e procedure di gara, nonché eventuali risarcimenti degli operatori economici che hanno presentato offerta per l’esecuzione dei lavori. Tali debiti fuori bilancio, imprevisti ed imprevedibili, verrebbero ad aggravare le precarie condizioni finanziarie di questo Comune che risulterebbe, di fatto, impossibilitato a perseguire il riequilibrio di bilancio ed il rientro nella gestione finanziaria ordinaria”.