Il golden power – Draghi: un “illuminato” che con semplicità applica la legge

Approndimento a cura del Dott.  Carmelo BLANCATO (Economista)

Carmelo Blancato

Mario Draghi ha vietato a un gruppo cinese di rilevare il controllo di un’azienda italiana di semiconduttori: è il primo esercizio di veto nell’ambito del «golden power» da parte del nuovo esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce.

È a questo provvedimento che il premier si è riferito, giovedì, nel corso della conferenza stampa in cui ha parlato di vari argomenti, a cominciare dai vaccini. «Sono d’accordo con Giorgetti, la golden power è uno strumento del governo per evitare la cessione di asset strategici a potenze straniere, va usato. Quello sui semi conduttori è stato un uso di buon senso in questa situazione. È un settore strategico, ce ne sono altri», ha detto Draghi.

Il decreto legge 21/2012, rispetto al D.L. 332/94 segnava il passaggio da un regime di golden share a un sistema di golden power. Esso consente l’esercizio dei poteri speciali con riguardo a tutte le società che svolgono attività di rilevanza strategica e non più soltanto nei confronti delle società privatizzate. Opera, inoltre, a prescindere dalla titolarità in capo allo Stato di partecipazioni nelle imprese strategiche. Stabilisce, da ultimo, i limiti e le condizioni per l’esercizio dei poteri speciali e, tramite il rinvio ad appositi decreti regolamentari, gli ambiti nei quali essi operano, nonché le relative procedure.

La “minaccia di grave pregiudizio” per gli interessi pubblici viene valutata dal Governo tenendo conto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza. I poteri di intervento riconosciuti al Governo, diversi a seconda dei casi e da esercitare sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori, sono sostanzialmente i seguenti: opposizione all’acquisto di partecipazioni, veto all’adozione di delibere societarie, imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni.
In ambito di Difesa e Sicurezza nazionale l’esercizio dei poteri speciali si basa sulla sussistenza di una minaccia di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale.

L’articolo 1, comma 4 del decreto-legge n. 21 del 2012 prevede che le imprese che svolgono attività di rilevanza strategica nei sopracitati settori sono tenute a notificare alla Presidenza del Consiglio dei ministri un’informativa completa su determinate delibere o atti societari, al fine di consentire il tempestivo esercizio dei poteri speciali da parte del Governo.

Se l’applicazione di tale “principio” fosse stato usato in altri campi strategici, fin dal 2012, avremmo evitato in questo decennio il depauperamento della Italianità in vari settori, questa la dimostrazione che alcune leggi “nicchiano” nella loro applicazione, poi, un giorno arriva “Un illuminato” e, con molta semplicità “Applica la Legge” !

Carmelo Blancato.

 

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