Il deputato Gennuso chiede il potenziamento dell’ospedale “Trigona” di Noto
«L’ospedale Trigona di Noto non riesce a far fronte alle richieste dei cittadini, se venisse chiuso, sarebbe la morte della Sanità nella zona Sud della provincia di Siracusa». A chiedere interventi di potenziamento al direttore generale dell’Asp Salvatore Brugaletta è il deputato all’Ars Pippo Gennuso, che ha avuto modo di raccogliere le continue lamentele dei cittadini che chiedono maggiori servizi e più professionalità. «Martedì sera – racconta Gennuso- al pronto soccorso del Trigona c’era un’attesa di quindici persone dietro la porta dell’astanteria con un infermiere che invitava le persone alla “pazienza”. Non c’è dubbio che queste lunghe code sono provocate da personale carente e non si considera neppure che nel periodo estivo la popolazione nell’intera zona sud si triplica. Erano le 22,30. Tutto questo non fa altro che generare tensioni tra la gente, soprattutto tra coloro che si presentano nel reparto di prima emergenza con bambini. Ma non è tutto. Anche la radiologia del Trigona è nel caos, ma per carenze pure strutturali. Non funziona neppure il maniglione della porta. Perchè Brugaletta, così come fece nel giorno dell’insediamento, non fa un’ispezione a sorpresa in tutti i presidi della provincia di Siracusa?».
Ma il servizio sanitario siracusano per il parlamentare del Gruppo Pid – Grande Sud, «è ammalato anche amministrativamente. Da quando è stato chiuso e poi riaperto il Centro prenotazioni di via Brenta a Siracusa, c’è un vero disorientamento dell’utenza. E’ stato un madornale errore spostare alcuni ambulatori all’Umberto I, un ospedale già saturo e non in grado di potere essere definito “provinciale”. Se il manager non è in condizioni di organizzare i servizi indispensabili, prenda adeguati provvedimenti. Magari ci sono responsabilità dei dirigenti e dei responsabili dei presidi».