“Il Consiglio Comunale è diventato luogo del silenzio, fatto grave e penoso”, la denuncia dell’opposizione
COMUNICATO STAMPA A FIRMA DEI CONSIGLIERI DI MINORANZA
Da un po’ di tempo a Rosolini è scoppiata la “crisi delle parole”.
Il consiglio comunale , il luogo deputato per la vita democratica e per l’attività amministrativa della Città, è diventato il“ luogo del silenzio”.
Un dato di fatto particolarmente grave, penoso, inspiegabile.
A Rosolini l’amministrazione Spadola e i consiglieri di maggioranza hanno deciso di entrare nella così detta crisi delle parole , nell’omertà istituzionale.
Osservare i colleghi consiglieri di maggioranza, inquadrati come soldatini, senza proferire parola è un’offesa all’Istituzione che loro rappresentano.
Ognuno ha il diritto di non parlare, vero è. Ma il consigliere ha il dovere istituzionale di motivare le sue scelte, di farlo sapere ai suoi elettori. La Politica si muove a partire dalle motivazioni delle scelte. Le parole devono esprimere ciò che si pensa e chiarire il “perché si sostiene un’iniziativa invece di un’altra”.
La congiura del silenzio non può portare lontano. La delega della parola ad alcuni e il silenzio di molti fa pensare. La persona che si chiude senza parlare è un automa. Chi non usa la parola per spiegare, motivare, intervenire, difendere, proporre è un’entità umana senza personalità.
Con il senso dell’orgoglio, colleghi consiglieri, riappropriatevi della vostra personalità.
La politica a Rosolini deve riprendere la dialettica, il confronto civile, onesto e chiaro. Quello che è avvenuto ieri sera in consiglio comunale sul voto alla partecipazione del Comune ad una società mista pubblico-privata di gestione delle acque pubbliche abbisognava certamente di più spiegazioni, di motivazioni supportate da dovuta documentazione giustificativa. Perché l’acqua è un bene pubblico , una risorsa indispensabile e primaria che deve essere a totale appannaggio dell’ente pubblico.
Magari si può utilizzare una società mista pubblico-privata, ma occorrono delle garanzie.
Ed è quello che noi consiglieri di minoranza abbiamo cercato, chiedendo i dovuti chiarimenti, di capire meglio, di confrontarsi e decidere insieme.
I cittadini si sono resi conto di ciò che la maggioranza ha votato?
L’acqua pubblica è un argomento delicato che tocca tutti e le cui conseguenze possono gravare nel lungo periodo sui cittadini.
La città deve sapere cosa pensano i consiglieri comunali su questo argomento. Tutti silenti con un assessore che si sostituisce all’assemblea. Un paradosso.
Noi come opposizione non ci fermeremo ed eserciteremo il nostro ruolo con attenzione, con coscienza, con pazienza. Siamo convinti che senza confronto non c’è democrazia, senza confronto non c’è politica. E Voi, colleghi della maggioranza, ancora oggi, dopo quasi due anni, sfuggite al confronto.
Firmato
I Consiglieri di opposizione