Il Comitato “Una Voce per Rosolini” presenta lo Statuto e “chiama alla partecipazione”

Il Comitato “Una Voce per Rosolini” presenta lo Statuto e “chiama alla partecipazione”

Far sentire la propria voce, avanzare proposte alle amministrazioni, contrastare il degrado e la criminalità, promuovere la cultura della legalità: obiettivi ambiziosi e “necessari” per Rosolini quelli che si pone il Comitato Una Voce per Rosolini, ancora in fase di costituzione ma con obiettivi chiari da raggiungere a lungo termine.

Ieri sera si è tenuto il secondo incontro pubblico del costituendo comitato, nato a seguito di un appello di un cittadino, Vincenzo Ignaccolo, per la crescente preoccupazione che vivono i rosolinesi a causa della criminalità, del degrado sociale e della dipendenza di tanti giovani. A moderare ieri, al cineteatro S. Caterina, lo stesso Ignaccolo, con il parroco della chiesa Santa Caterina, Don Salvatore Cerruto, e Marco Renzo.

Non solo “richieste” alle istituzioni, per una maggiore sicurezza e interventi decisi, ma anche tanta volontà di mettersi a lavoro, da parte del comitato, con la necessità di “fare tutti mea culpa“, ha detto ad esempio Peppe Armeri, un cittadino che ha preso parola. “Perché se oggi questo comitato è necessario è perché ognuno di noi, a lavoro, in famiglia, nelle scuole, nelle associazioni o in politica, non ha fatto bene il proprio dovere, non lo ha fatto a fondo”. 

L’obiettivo del Comitato è creare uno spazio di dialogo e di azione inclusivo, dove ogni cittadino può contribuire con le proprie idee e il proprio impegno e la necessità, adesso, è proprio la partecipazione di quante più persone possibili. L’invito dei promotori è all’adesione, alla partecipazione attiva di tutti, che sarà possibile compilando un apposito modulo da inviare via mail a unavoceperrosolini@gmail.com

Il Comitato ha però stabilito che non è consentita l’adesione a coloro che ricoprono cariche politiche. 

Il programma è ampio e articolato, e si basa su alcuni punti cardine: la promozione della cultura della giustizia sociale e della legalità, a partire dalla dottrina sociale della Chiesa, la tutela della dignità e del ruolo della famiglia, l’impegno per la sicurezza,  il contrasto a ogni forma di criminalità, degrado sociale, devianza e dipendenza psicofisica, la promozione delle buone pratiche civiche e della buona cittadinanza, la partecipazione attiva ai processi decisionali della pubblica amministrazione, promuovendo la democrazia partecipativa e la sussidiarietà, l’organizzazione di eventi di confronto e formazione su temi come la sicurezza, la legalità e le problematiche familiari, la promozione di iniziative culturali, ricreative e sportive, campagne di sensibilizzazione e pubblicazioni editoriali e la collaborazione con la Chiesa, la Caritas, gli enti del terzo settore e le associazioni di categoria per una risposta più completa ai bisogni della comunità.
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