I tecnici radiologi si incontrano a Noto per parlare del futuro della diagnostica per immagini
Per far funzionare al meglio le tecnologie di una “Ferrari”, bisogna anche avere il pilota giusto seduto al volante. Un esempio come un altro che, riportato nella sanità siciliana, fa capire come sia importante la presenza dei tecnici radiologi per far funzionare al meglio le nuove tecnologie della diagnostica per immagini.
Si è parlato di questo e altro al corso di aggiornamento riservato ai tecnici radiologici, svoltosi a Noto, nello splendido scenario del “Convitto Ragusa”, al quale sono stati invitati anche il presidente nazionale dei tecnici radiologi Alessandro Beux, arrivato per l’occasione da Torino, e il presidente dell’associazione “Airasit” Riccardo Orsini, nonché il coordinatore regionale dei tecnici radiologi, il rosolinese Marco Renzo. Numerosi i relatori che si sono succeduti nella due giorni del corso, iniziato il 25 settembre e conclusosi alle 13 del 26 settembre. Tra i relatori ha partecipato anche l’ingegnere Stefano Salemi dell’Asp di Siracusa.
Il tema trattato è stato l’ottimizzazione delle risorse attraverso l’utilizzo delle tecnologie RIS/PACS: in poche parole la diagnostica per immagini si proietta nel futuro diventato un mezzo di una potenzialità senza limiti che bisogna saper utilizzare al meglio con personale qualificato e competente. Basti pensare che tra qualche anno sarà possibile effettuare Tac senza contrasto di un certo livello anche a domicilio o nelle case di cura, o effettuare ecografie e risonanze magnetica a basso campo.
“Tutto questo è già possibile –afferma Riccardo Orsini, presidente dell’associazione italiana amministratori sistemi informatici e telemedicina-. La sanità va verso una territorializzazione, facendo in modo che sia il tecnico radiologo a spostarsi nel territorio eseguendo le prestazioni a domicilio. Le immagini verranno trasmesse al centro di riferimento per un quadro clinico diagnostico in modo veloce, affidabile e sicuro”.
Il presidente nazionale Alessandro Beux spiega quanto sia “fondamentale la presenza dei tecnici radiologi per far funzionare al meglio le tecnologie. La dove c’è una Tac, un apparecchio di radiologia deve essere necessariamente un tecnico radiologo che possa lavorare e utilizzare con competenze le tecnologie di cui fortunatamente la Sicilia è dotata grazie all’accesso ai fondi europei con i quali ha rinnovato il suo parco macchine. Purtroppo non si è preoccupata di assumere il personale necessario e oggi abbiamo apparecchiature sottoutilizzate, e questo è inaccettabile”.
Lo stato dei sistemi informativi in provincia di Siracusa gode, comunque, di ottima salute. “A livello tecnologico siamo all’avanguardia –afferma Stefano Salemi dell’Asp di Siracusa-, abbiamo dei sistemi implementati di ultima generazione che hanno consentito di aumentare le prestazioni in termini di efficienza e affidabilità. Tutto è sempre perfezionabile, i margini di miglioramento ci sono sempre, però la base, l’infrastruttura della rete è ben messa. La parte su cui dobbiamo lavorare è quella applicativa, zone che devono essere sviluppate in modo uniforme in tutta l’azienda. Come ad esempio la cartella clinica”.
Per il coordinatore regionale Marco Renzo “siamo convinti che attraverso l’utilizzo di tecnologie riusciremmo ad ottimizzazione il servizio al cittadino. Il tecnico di radiologia è l’unica figura preposta che lavorando sulle macchine che riesce a produrre delle immagini che oggi non vengono trasmesse e non vengono utilizzate in maniera intelligente, come il teleconsulto che viene utilizzato ad oggi in maniera limitata. Per questo oggi abbiamo voluto creare questa sinergia con un corso che raggruppa diverse sigle, e soprattutto fondamentale è la presenza del presidente nazionale e del segretario nazionale dei tecnici radiologia. E oggi è stato un momento di crescita professionale per tutti”.