I 30 anni di attività di “Giancarmelo Parrucchieri”: “Ho portato sempre con me l’insegnamenti di mio padre”

I 30 anni di attività di “Giancarmelo Parrucchieri”: “Ho portato sempre con me l’insegnamenti di mio padre”

Ha cominciato, anche un po’ per gioco, con le saponate alla barba dei clienti. “Strica strica -gli esclamava il padre- ca barba stricata è menza luvata”.

Più che una passione, inizialmente è stata quasi una costrizione da parte del padre per imparare il mestiere. Ma in quel salone di via Manzoni visto con gli occhi di un bambino, Giancarmelo Puglisi, giorno dopo giorno ha scoperto, a suon di storie, racconti, abitudini e dialoghi con la clientela, la bellezza di questa professione che da allora non lo ha più abbandonato.
E in un attimo sono passati trent’anni, tra i tagli più disparati e le migliaia di richieste dei vari clienti. Trent’anni in cui il mondo e le mode si sono evoluti alla velocità della luce, chiedendo a qualsiasi professionista del settore di stare al passo con i tempi.

“Durante questo trentennale percorso -ha affermato il rosolinese Giancarmelo Puglisi quando ci ha raccontato di tagliare, con il mese di marzo 2023, il traguardo dei suoi 30 anni di attività- non ho sempre vinto, non ho ottenuto sempre quello per cui ho lavorato, ma mi sono impegnato anche nei giorni di amarezza, affinché proprio tali momenti mi fortificassero ancora di più, rendendomi la persona che sono oggi.

E chi è Giancarmelo oggi? “Dal momento in cui io entro nel mio salone -in quel momento vediamo accendersi in lui una luce negli occhi- automaticamente chiudo la porta a quel Giancarmelo che potrebbe apparire burlone, scherzoso e apro la porta al mio lato professionale. Quello che sono oggi -dice con l’orgoglio di chi ha fatto della propria passione la realizzazione di un sogno costruito a piccoli, costanti e lungimiranti passi-, rappresenta in toto i miei 30 anni di professione. Sono stati 30 anni fatti di obiettivi, cambiamenti e scelte talvolta difficili e audaci. Anni impegnativi ma di tante soddisfazioni. Oggi mi ritrovo con qualche meritato capello bianco, sinonimo di esperienza vissuta, le spalle un po’ più larghe e piedi ben saldi a terra da potermi permettere di reggere qualsiasi colpo”.

Quella di Giancarmelo Parrucchieri è una storia di tradizione che ha inizio negli anni ‘70, quando Giancarmelo inizia a compiere i primi passi all’interno dell’attività del padre Don Sarino Puglisi, titolare dello storico e noto salone di via Manzoni. All’età di 16 anni inizia a frequentare l’Accademia Anam di Ragusa dove si diploma a 21 anni maestro parrucchiere polivalente per uomo e donna, e nel 1993 decide di aprire i battenti del suo primo salone. Degli ultimi trent’anni, i primi ventisette sono trascorsi nel fondo di via Alighieri, mentre da ormai tre anni il negozio si è spostato nella vicina via Galileo, rimanendo sempre un punto di riferimento per la città.

“Giancarmelo Parruchieri 2.1 sito appunto in via Galileo -continua- rappresenta la seconda generazione di Giancarmelo Parrucchieri. Dal punto 0, da dove sono dunque partito, ho creato un centro ancor più grande, che oggi ospita un’area maschile, un’area femminile e un’area formazione che sicuramente può dare un risvolto a quella che è la mia attività iniziale e quindi alla professione stessa”.

Il noto parrucchiere rosolinese, nel ripercorrere i suoi 30 anni di attività, ci confessa, difatti, di non avere mai smesso di navigare a vele spiegate verso la meta per la quale ha lavorato fino ad oggi. Conosciuto non solo a Rosolini, nel corso degli anni, si è sempre aggiornato credendo fortemente nello studio e nella formazione continua.

“Quando da ragazzo decisi di iniziare questo lavoro -racconta- lo feci con grande passione, la stessa che in questi anni mi ha portato a cercare di restare sempre aggiornato. Non è semplice, e spesso richiede anche un grande sacrificio di tempo e soldi, ma è l’unico modo per non restare al palo e andare avanti per arricchire il proprio bagaglio. Questa professione -spiega Puglisi- fa parte della nostra cultura. L’arte del parrucchiere è un’arte che guarda direttamente alla cura della persona, e chi come me decide di intraprendere questa professione deve impegnarsi studiando di continuo, perché noi acconciatori ricopriamo un ruolo fondamentale: trasferiamo bellezza, e la persona affida alle nostre mani il proprio benessere estetico, l’accettazione di sé, e non possiamo permetterci di deluderla”.

Per raggiungere una tale consapevolezza, Giancarmelo ha messo non solo passione, senza la quale nulla sarebbe stato possibile, ma si è prefissato tantissimi buoni propositi.

“Un giocatore di calcio -asserisce- ambisce a vincere la coppa del mondo, un attore l’oscar, uno chef la stella Michelin, magari non ho avuto così grandi ambizioni, ma da sempre ho studiato, studio e continuo a studiare come fare sempre meglio”.
Ed è in quel momento che tira fuori dal taschino della sua giacca una vecchia foto del padre che lo ritrae all’interno del suo storico salone.

“È una foto che mi rappresenta, a cui sono molto affezionato e che porto sempre con me, dove si vede tutta l’evoluzione del nostro lavoro -aggiunge-, il pentolino, l’imbuto, il cucinino a gas per riscaldare l’acqua. In questa foto io nemmeno esistevo, e mio padre aveva 27 anni”.

A quel punto gli chiediamo: Quale insegnamento di tuo padre porti ancora oggi nel tuo lavoro?

“Ce ne sono tantissimi, ogni parola di mio padre, ogni giorno vissuto tra quelle 4 pareti, hanno dato un peso alla mia formazione, alla mia mentalità, e soprattutto alla mia serietà professionale. Ho appreso e compreso dall’esperienza all’interno del salone di mio padre, che non si dica mai che un parrucchiere, un barbiere sia limitato a se stesso. Non si finisce mai di studiare, formarsi, aggiornarsi, imparare, perché è fondamentale il confronto con l’altro, sia come crescita professionale e sia come crescita personale, e quello che potrebbe essere l’ascolto, una consulenza, un’accoglienza, un’empatia è ciò che mi ha permesso in questi 30 anni di mettere a proprio agio i nostri clienti, e di mettere loro al centro dell’attenzione. Oggi il lusso che una persona può concedersi è il tempo per se stessa. E quindi è nostro compito impreziosire quel tempo che la gente si concede. Questo è forse l’insegnamento che più di tutti mi porto dietro da mio padre, e che cerco sempre di trasferire al mio staff”.

Nel concludere il suo trentennale viaggio professionale, Giancarmelo si concede a noi con dei ringraziamenti, ma anche con un bell’augurio “di vita” da condividere con clienti e lettori.

“Non mi aspettavo di arrivare a questo traguardo -conclude Giancarmelo-. Questi anni sono passati velocemente e proprio in questi giorni riflettevo sul fatto che la mia gratitudine va a tutti coloro che hanno incrociato la mia strada ed hanno preso parte alla mia vita. Mi auguro persone accanto che non si sentano obbligate a vivere il mio sogno, ma con cui insieme si possa condividere una visione che sia di tutti, teste che sappiano ragionare e non solo mani che sappiano lavorare. Non voglio professori, voglio essere parte di un team di professionisti che sappia emozionare, facendosi carico dell’esperienza vissuta, facendone di essa tesoro. Oggi sono certo di trovarmi sulla giusta rotta affiancato da un team di successo, riscoprendomi cinquantenne e con la consapevolezza di poter rivivere le stesse emozioni che vivevo nei primi passi lavorativi, e voglio considerare questo importante anniversario solo una delle tappe del percorso intrapreso, convinto che molte altre ce ne saranno da raggiungere sulla scia dello stesso entusiasmo e della stessa forza che mi hanno permesso di essere oggi qui”.

Per il servizio reso alla nostra città, per la passione impiegata, per l’esempio di impegno e sacrificio, e per continuare ad accogliere i propri clienti con grande cura, congratulazioni e auguri per questo trentennale di Giancarmelo Parruchieri 2.1 anche da parte di tutta la redazione del Corriere Elorino.

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