Gerratana (Pd): “Un appello all’unità per trovare soluzioni comuni e condivise”

Gerratana (Pd): “Un appello all’unità per trovare soluzioni comuni e condivise”

Pubblichiamo integralmente una lettera del presidente del consiglio comunale Piergiorgio Gerratana indirizzata al nostro direttore e a tutti i cittadini.

Egregio direttore, cari concittadini, tenendo presente le mie prerogative di garanzia per la funzionalità del consiglio comunale, nelle procedure e nelle competenze, ritengo sia opportuno fare alcune importanti considerazioni.
Il momento storico che sta vivendo il nostro Comune è probabilmente uno dei più difficili e complicati sotto tanti punti vista; in particolare, è la situazione economico-finanziaria quella che desta maggiore preoccupazione. I continui tagli ai trasferimenti statali e regionali nei confronti dei Comuni operati dai governi
nazionali e regionali di centrosinistra, di centrodestra e, purtroppo anche dall’inedita alleanza gialloverde formata da 5 Stelle e Lega, uniti ad una gestione dell’ente che nel corso degli anni ha fatto finta che il problema non esistesse continuando a gestire le casse comunali con gli stessi criteri utilizzati negli anni 80 e 90, stanno mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa dell’ente Comune, non più per definizione “infallibile”. Una
situazione che, ancor prima delle elezioni, sapevamo essere molto delicata e precaria, ma che oggi sta rischiando di esplodere, non certo per responsabilità dell’attuale compagine amministrativa insediatasi da appena tre mesi.
Nel corso dell’approvazione del bilancio consuntivo 2017 abbiamo avuto subito chiara la gravità della situazione: un Comune con 25 milioni di euro di crediti non riscossi e una perdita che dai 3 milioni di euro del 2016 è passata ai 9 milioni di euro del 2017. Si evince la chiara volontà politica della passata amministrazione
di scaricare sull’amministrazione appena insediatasi i costi delle “non scelte” degli ultimi 10 anni. Questo ha portato alla condizione disastrosa di oggi: i dipendenti comunali non pagati da quattro mesi, gli operatori ecologici idem, la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti non pagata da sei mesi, i conferimenti in discarica
non pagati da un anno, per non contare le decine e decine di sprechi e/o omissioni che ad oggi non ci permettono di uscire dall’emergenza.
Abbiamo preso un impegno in campagna elettorale: avviare finalmente un grande ricambio generazionale nella gestione della cosa pubblica e mettere un punto alle polemiche del passato affrontando di petto tutte le questioni spinose e irrisolte. L’approvazione immediata del bilancio di previsione 2018, la revisione del piano di riequilibrio, il potenziamento della raccolta differenziata, sono provvedimenti che vanno in questa direzione e che dobbiamo subito adottare. Abbiamo chiesto l’aiuto di tutti, in primis dei dirigenti del nostro
Comune e di tutti i dipendenti. Abbiamo detto chiaramente che la risoluzione di queste problematiche passa innanzitutto da un cambiamento di mentalità e di approccio al ruolo che ognuno di noi riveste nell’ente e che deve essere la base per un impegno corale. La risposta positiva, non scontata viste le condizioni economiche di cui parlavo prima, è un primo passo importante, ma non risolutivo. Tre ulteriori tasselli sono fondamentali
in questa sfida collettiva: la politica, l’informazione, i cittadini.
Il dibattito politico cittadino ha raggiunto livelli di bassezza mai registrati in passato; si preferisce la polemica sterile, da cortile, piuttosto che incontri o scontri, tra le forze politiche, sul futuro della città e/o sui
provvedimenti amministrativi importanti che possano migliorare il tessuto economico e la qualità della vita
dei nostri concittadini. Mi sono annoiato a leggere comunicati e commenti che hanno per argomento oggi su come viene tagliato il prato del verde a valle, domani sull’orario in cui deve essere effettuata la
disinfestazione, dopodomani sul colore delle strisce pedonali. Uomini e donne di grande esperienza politica, ex candidati a sindaco e leader di coalizioni e partiti, giovani alle prime armi e con tanta voglia di fare, non dovrebbero permettere una simile decadenza. Dalle forze di opposizione ci si aspetta molto di più che semplici e indistinte polemiche sulle virgole dei verbali delle sedute precedenti di consiglio comunale, dalle forze di maggioranza ci si aspetta coesione, preparazione e un’idea chiara sullo sviluppo della città. Rosolini,
oggi, può pregiarsi di avere rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, ma oggi è arrivato il momento di concretizzare e di dare significato alla presenza di un deputato regionale e di un deputato nazionale. Non basta andare a Palermo, “ruminare” un po’ di carte e fare articoli sconclusionati al fine di additare sempre
un fantomatico avversario, così come risulta insufficiente interpretare il ruolo di deputato nazionale limitandosi alla pubblicazione di foto su Instagram o post su Facebook.
Sfidiamoci sul terreno delle cose concrete.
Si batta il deputato regionale affinché i trasferimenti economici regionali arrivino al nostro Comune con sempre maggiore puntualità e faccia si che i progetti per le opere pubbliche per cui chiediamo un
finanziamento regionale vadano a buon fine in maniera celere; si batta la deputata nazionale per inserire un emendamento alla legge di bilancio che porterà in Parlamento il governo che lei stessa sostiene: riconoscere, a tutti i Comuni che hanno presentato il piano di riequilibrio, e sono centinaia in tutta Italia, la possibilità di accedere immediatamente all’utilizzo del fondo di rotazione senza dover aspettare la pronuncia della Corte dei Conti la quale, per i tempi biblici che si prende per la decisione, è causa essa stessa delle sofferenze finanziarie di tantissimi Comuni italiani, da nord a sud. Se fate questo (che tra l’altro non è niente di eccezionale, ma vi si chiede semplicemente di svolgere appieno il vostro mandato), la città ve ne sarà grata.
Tocca all’amministrazione attiva, nel frattempo, mettere in campo procedure e decisioni che abbiano lo scopo di evitare di ricadere negli stessi errori del passato. In tal senso credo che la riorganizzazione
complessiva dei servizi offerti dall’ente, con la rotazione dei capi settori per certi aspetti prematura e per altri necessaria, debba puntare al rafforzamento dei settori che si occupano in particolare dei tributi, urbanistica ed ecologia: una buona riscossione dei tributi, in accordo con i cittadini, lo sblocco di tante pratiche di
concessione edilizia con i relativi pagamenti di oneri di urbanizzazione e costruzione, e il raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata permetteranno al nostro Comune di uscire da una crisi economica perenne che si trascina ormai da troppo tempo.
Tutto ciò non basta, però, se accanto alle scelte amministrative e politiche non si affianca un lavoro culturale e di informazione che riporti nei cittadini la voglia di impegnarsi per la comunità. La Vostra presenza e il Vostro prezioso lavoro, caro direttore, è fondamentale in tutto ciò; bisogna però alzare il livello del dibattito,
bisogna dare spazio a chi ha veramente idee, bisogna avere il coraggio di chiudere garbatamente la porta a chi pensa di sfasciare tutto perché… tanto peggio tanto meglio. L’indipendenza del vostro (nostro!) Corriere Elorino è un valore da salvaguardare nella misura in cui riesce a garantire un più grande obiettivo: quello di
appassionare di nuovo i nostri concittadini all’impegno civile e sociale, di ricreare su presupposti nuovi un sentimento di comunità. Ha fatto molto male, alla città e a me stesso, non aver letto una virgola sul mio intervento programmatico di grande respiro e di grande apertura politica in occasione della mia elezione alla
Presidenza del consiglio comunale, ma soprattutto, mi ha fatto ancor più male vedere accostare il mio nome alla definizione di “atteggiamenti mafiosi”. Lei per primo sa, caro direttore, che questo presidente nei confronti di chi ha scritto e detto queste cose, può offrire lezioni e, se necessario, ripetizioni in termini di
impegno antimafia vissuto e praticato.
La collaborazione dei cittadini è fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi che ci prefiggiamo. Non
abbiamo chiesto deleghe in bianco, ma chiediamo ai nostri concittadini uno scatto di orgoglio. Vogliamo vivere in una città europea, pulita, curata? Vogliamo che i servizi offerti dall’ente siano rispondenti ai bisogni e alle aspettative che tutti noi abbiamo? Allora seguiteci e guidateci! Instauriamo un rapporto nuovo dove il
Comune non deve essere visto come un nemico su cui scaricare la propria rabbia per le cose che non vanno.
Molto spesso le risposte non arrivano perché da una parte chi ha la responsabilità di amministrare si
rinchiude dentro il palazzo preso da mille impegni e mille difficoltà, ma dall’altra parte si rimane in un’attesa passiva, aspettando Godot. Io penso che bisogna subito mettere in campo strumenti che consentano la partecipazione dei cittadini alle scelte amministrative. In questo senso, la predisposizione del bilancio partecipativo per l’anno 2019, l’approvazione del regolamento per l’istituzione del Baratto Amministrativo e
una nuova tornata di incontri pubblici, quartiere per quartiere, per definire le linee di sviluppo del nuovo Piano Regolatore Generale, sono scelte necessarie per riannodare un rapporto di collaborazione tra l’ente e i cittadini.
Ecco l’obiettivo di questa mia missiva: un appello all’unità perché è difficile ma non è impossibile riuscire a trovare soluzioni comuni e condivise. Il lavoro dell’amministrazione deve essere quello di pervenire ad un risultato soddisfacente per tutti. Cerchiamo tutti quanti di agevolare questo processo. Non è una utopia.

Piergiorgio Gerratana

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