Gambuzza confermato sindaco di Pachino, il TAR di Catania respinge il ricorso di Barbara Fronterrè

Gambuzza confermato sindaco di Pachino, il TAR di Catania respinge il ricorso di Barbara Fronterrè

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania (Sezione Seconda), si è espresso in merito al ricordo presentato da Barbara Fronterrè, candidata a sindaco nel Comune di Pachino nelle ultime elezioni amministrative, e che ha perso il ballottaggio contro il candidato Giuseppe Gambuzza per 10 voti.

La causa verteva sull’annullamento dei verbali delle operazioni elettorali di diverse sezioni durante il secondo turno delle elezioni comunali di Pachino, tenutesi il 23 e 24 giugno 2024 e quindi mirava a invalidare i risultati elettorali e richiedeva la riedizione della consultazione elettorale in specifiche sezioni.

Il Comune di Pachino, rappresentato dal Sindaco pro tempore, non si è costituito in giudizio. Tra i controinteressati Giuseppe Gambuzza, Pietro Giovanni Spataro, Gaetano Gennuso, Martina Giuliano, Alessandro Runza, Lucia Marchese, Giuseppina Di Raimondo, Maria Concetta Monaco, Carmela Spataro, Salvatore Blundo, Lorenzo Sena e Sebastiano Rosa, difesi dagli avvocati Sebastiano Mallia e Giuseppe Gennaro.

Il Tribunale, dopo aver esaminato il ricorso e gli atti della causa, ha rigettato il ricorso introduttivo del giudizio e ha dichiarato inammissibile il ricorso incidentale. Le spese di giudizio sono state compensate tra le parti. La sentenza conferma così i risultati delle elezioni comunali di Pachino, mantenendo Giuseppe Gambuzza come Sindaco eletto con 4.285 voti. La candidata Barbara Fronterrè, che aveva contestato i risultati, rimane non eletta con 4.275 voti.

Nell’attesa delle motivazioni della sentenza, che saranno rese note tra 90 giorni, Barbarà Fronterrè commenta così il rigetto del ricorso: “È una sentenza che rispetto e accolgo con serenità, a testa alta e schiena dritta, una postura che non ho perso nemmeno nei momenti più’ difficili, di fronte alle denigrazioni, alla violenza verbale e alle provocazioni che hanno colpito la mia vita in questo lungo anno elettorale ( fino a stamattina). Gli aspetti tecnici e giuridici di un ricorso non possono certo coprire il “caso” politico che Pachino rappresenta”.

La città – continua- è schiantata da problemi gravissimi che richiedono, per essere affrontati, grandi competenze, una squadra allenata e sopratutto una visione coraggiosa: sociale, culturale, ed economica. Auguro al sindaco di Pachino di poter finalmente mettere in campo tutto questo, e per il bene della nostra comunità, di saper ascoltare e pacificare. Finora questo non si è  visto, anzi: si è visto ben altro. Basti pensare che ieri, in aula tribunale, a rappresentare il Sindaco c’erano due avvocati, uno appena nominato esperto del sindaco a 2000 euro al mese, l’altro destinatario di una parcella di 63.000 euro. Tutto formalmente legittimo, ma moralmente discutibile e politicamente inopportuno, per la sensazione di “cricca al potere” che trasmette”

E conclude: “Considero prezioso e indimenticabile quasi ogni momento di questo lungo anno elettorale, oggi definitivamente chiuso: ciò che non può chiudersi mai è la passione. Continuerò a lavorare per la mia comunità, come ho sempre fatto, in consiglio comunale e non solo, con incrollabile fiducia nelle nostre possibilità, nonostante tutto”

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