“Fatti non foste a viver solo d’alcol”, a Rosolini il flashmob di Talè per leggere Dante a gran voce
I giovani della neonata associazione culturale Talè avrebbero dovuto leggere Dante, a gran voce, nella biblioteca comunale A. Gugliotta di Rosolini dopo essere riusciti ad ottenere la concessione d’uso. Doveva essere un evento tranquillo, con 20 persone al massimo, rigorosamente munite di green pass e mascherina FFP2, per limitare la diffusione del contagio. L’amministrazione però ha deciso giorni fa di annullare tutti gli eventi di Natale: sacrificati i concerti, i mercatini in piazza, ma anche i piccoli – piccolissimi- eventi culturali.
UNA PARTE DEL MOMENTO NEL VIDEO:
E se da un lato gli eventi come culturali come quello sopra descritto vengono annullati per il rischio di diffusione del contagio, dall’altro c’è una parte di Rosolini che si abbandona senza troppi pensieri alla movida sfrenata. Più alcol, insomma, meno cultura.
Se leggere Dante in biblioteca non è stato consentito, “facciamolo con un flashmob, leggiamo Dante, a gran voce, in Piazza Garibaldi” – ha pensato Talè che già da ieri ha cominciato a far circolare sui social un invito privato. A caratteri cubitali non manca nemmeno l’invito a indossare, rigorosamente, la mascherina FFP2.
“Si racconta che durante la seconda guerra mondiale – scrive Talè nell’invito- quando chiesero a Churchill di tagliare i fondi per la cultura al fine di sostenere lo sforzo bellico, questi rispose: “E allora per cosa combattiamo?”.
Oggi, ci troviamo ad affrontare una profonda crisi culturale avallata dalle istituzioni; a fronteggiare una socialità privata di qualsiasi contenuto che non sia legato soltanto alle viscere, all’appanzamento e all’alcol. In questo periodo pandemico la cultura (nonostante sia stata foriera di rarissimi contagi) è stata sempre la prima a essere sacrificata.
Ma non di solo alcol vive l’uomo e noi non possiamo permettere che la socialità sia solo incontrarsi al bar per ubriacarsi.
Il flashmob al quale ti invitiamo, ovviamente, NON è un gesto contro i ristoratori e i proprietari dei locali, i quali svolgono il proprio lavoro (ci mancherebbe altro), ma il nostro modo di recuperare gli eventi saltati, che avremmo potuto organizzare in ogni caso in qualsiasi altro locale privato.
Nessun atto di accusa: vogliamo stimolare una riflessione. Per farlo useremo le parole di Dante che avremmo dovuto leggere in biblioteca: le leggeremo all’aria aperta, in coro, per gridare insieme che l’uomo non è nato per vivere da “bruto” ma per seguire “virtù” e “conoscenza”.
A ricordarci questo messaggio fondamentale è Ulisse, con le parole che Dante gli fa dire nel suo Inferno, per convincere i propri compagni ad affrontare un’ultima rischiosissima impresa: superare le colonne d’Ercole, confini geografici e metaforici dell’uomo.
Perché farlo? Perché imbarcarsi in una missione così rischiosa? Perché l’uomo deve seguire la virtù e la conoscenza. Perché è nella sua natura ed è la sua missione. Perché l’uomo non può permettersi di vivere da “bruto”, avendo come unica meta i bisogni delle viscere”.
Proprio poco fa, in Piazza Garibaldi, luogo che in questo periodo è pure oggetto di estenuanti segnalazioni per l’ormai incontrollabile movida, è accaduto questo (e ci si commuove solo a pensarlo): distanziamento, ffp2, rispetto delle regole, mentre a gran voce si leggeva Dante. La cultura che grida, la cultura che prova ad avanzare per ricordare a questo paese di tramutarla presto – e in fretta – in priorità.