Europee, Nicita a Rosolini parla di specificità insulari: “Un regolamento che tratti Sicilia e Sardegna in modo diverso”
Con il senatore Antonio Nicita, si chiudono le visite a Rosolini dei candidati alle europee dell’8 e il 9 giugno nella Circoscrizione Sicilia-Sardegna.
Accompagnato da Camilla Soru, consigliera regionale della Sardegna, Nicita è stato accolto ieri pomeriggio da membri e simpatizzanti del Partito Democratico di Rosolini nella sede del circolo, in Via Aprile 10.
Una legge europea per l’insularità e politiche disegnate sulla specificità del territorio siciliano e sardo. Sono alcuni punti del programma che Antonio Nicita, candidato numero due nella lista del PD, ha presentato ieri pomeriggio a Rosolini per le prossime elezioni europee. Ad accoglierlo gli interventi di Tonino Basile, segretario del circolo Pd Rosolini, di Piergiorgio Gerratana e Giuseppe Guastella, consiglieri comunali, e di Paolo Covato, presidente Anpi Rosolini.
A parlare di specificità insulari, anche la consigliera regionale sarda, Camilla Soru, dalla Sardegna in Sicilia, per sostenere la candidatura di Nicita “perché la prima volta che l’ho sentito parlare – ha detto – mi sono resa conto che parla dei miei problemi e della mia gente. Io ho scelto di sostenere candidati che parlassero e riconoscessero la specificità della nostra insularità, per portare in Europa questo nostro privilegio e consentire che assuma il valore che merita”.
«La mia prima proposta per le nostre isole – ha dichiarato Nicita – è una Legge Europea sull’Insularità, basata sull’articolo 174 del Trattato Ue che, almeno sulla carta, prevede già un diverso trattamento per circa 20 milioni di europei che vivono nelle isole. Dalla sanità, alla continuità territoriale, fino all’istruzione e all’emergenza siccità. È necessario prevedere politiche ritagliate sulle specificità del territorio isolano per garantire agli abitanti di Sicilia e Sardegna i diritti già riconosciuti agli altri cittadini europei. È questo che intendo con lo slogan della mia campagna “L’Europa, qui”: l’impegno a valorizzare anche nelle isole italiane le numerose opportunità che l’Europa, solidale e innovativa, mette a disposizione di tutti i suoi cittadini e a cambiare insieme l’Europa in cui non ci riconosciamo. Vivere in Sardegna e Sicilia deve essere una possibilità e una scelta per tutti, per chi rimane e per chi rientra”.
Tra le proposte, anche una nuova Politica Agricola Comune per le isole, dal miglioramento della distribuzione idrica, alla lotta alla concorrenza sleale sui prodotti siciliani e sardi, il tema caldo della sanità, piena di mancanze, e “necessaria di un piano straordinario per le isole e la sanità di prossimità, medicina territoriale e assistenza a persone non autosufficienti. Non possiamo restare isolati” – ha detto. E ancora, la proposta di “creazione di un’Agenzia-hub di accoglienza e solidarietà per i migranti nel Mediterraneo, interamente finanziata dalla Commissione Europea che avrà il compito di organizzare i soccorsi, accogliere migranti, offrire assistenza sanitaria, lavoro, formazione e corsi di lingua”.
Progetti “che sono sicuro – ha continuato- possono davvero essere una svolta per le nostre due Isole”.
Infine, ha lanciato un messaggio per gli elettori, ma anche per la stessa politica: “Le persone sono stanche e mi rendo conto che è difficile veicolare questi progetti alle persone che hanno problemi a casa, di lavoro, di salute, con i figli, le bollette che non si riescono a pagare, con le illusioni che hanno avuto da varie forze politiche nel corso del tempo. E io rispetto le persone che, purtroppo, non essendo libere dal bisogno, e lo dico in particolare qui a Rosolini, non sono libere di esprimere una loro scelta politica. Perché il bisogno, mina la libertà politica. Queste persone vanno rispettate e non dobbiamo essere paternalisti o snob, né spiegare agli altri come devono vivere, ma possiamo fare una cosa: lavorare con umiltà e dare l’esempio. Oggi la politica esemplare è quella che produce esempi concreti e solo il nostro impegno può convincere le persone, anche quelle che non sono libere dal bisogno, di tornare ad avere bisogno della politica”.