Europee 2019: intervista al candidato Luca Cannata (Fratelli d’Italia)
L’intervista al Sindaco di Avola, Luca Cannata, candidato nella lista “Fratelli d’Italia” alle Elezioni Europee del 26 maggio
Manca sempre meno alle prossime Elezioni Europee in programma il 26 maggio. Il fermento tra le liste e i candidati che concorreranno per rinnovare i seggi italiani del Parlamento Europeo, si fa sempre più vivo.
Per la provincia di Siracusa sono 4 i candidati, ma tra questi l’unico candidato che risulta essere un Amministratore locale è Luca Cannata, il Sindaco di Avola che “scende in campo” con la lista “Fratelli d’Italia” relativa alla circoscrizione “Isole” Sicilia-Sardegna.
Dopo l’annuncio ufficiale della sua presentazione, abbiamo incontrato il Primo Cittadino avolese che ci ha mostrato i suoi intendimenti e le sfide da affrontare in “questa Europa che va cambiata”, un’Europa che ha un ruolo centrale nelle nostre vite, le cui leggi nazionali e regionali sono fortemente collegate alla normativa europea.
La sua candidatura figura in una lista variegata per provenienza e formazione, e arriva dopo la “rottura” con Forza Italia, nelle cui file ha militato per anni e dalla quale negli ultimi tempi il distacco si è fatto sempre più netto per dissapori e divergenze con il modus operandi del partito. Come mai la scelta di Fratelli D’Italia?
Perché è un partito giovane, è un partito che sta puntando sugli amministratori locali, dando loro ampio spazio in quanto crede anche nel rispetto dell’italianità e quindi della territorialità.
Per chi Le dice che c’è un controsenso con il fatto che ha una sorella deputata regionale di Forza Italia?
Siamo stati tutti di Centro Destra, ma Forza Italia non rappresenta più quei valori in cui credevo; oggi è una “nave in balia delle onde” e quindi in tal senso credo non riesca a dare le risposte che gli italiani si aspettano. Abbiamo bisogno di politiche chiare e di avere anche una politica che sia rispettosa, ripeto, del territorio e dei nostri cittadini.
Eletto Sindaco per due volte, l’ultima, nel 2017, sfiorando il 70% dei consensi appoggiato dalle liste civiche, porta con sé un bigliettino da visita che è quello di essere riuscito a trasformare il volto di una città. Cosa non facile di questi tempi, vista anche la crisi che attanaglia i Comuni italiani.
Esatto. Questo significa che noi non siamo per le promesse sterili ma siamo per i fatti, per ciò che è evidente e quindi concreto: io credo di averlo dimostrato sul campo. Adesso l’obiettivo è portare quella mia esperienza che io ho acquisito in questi anni in altre Istituzioni, che in questo caso sono quelle europee, che ci permettono di dare risposte maggiori per il nostro territorio.
La sua corsa al Parlamento Europeo non l’ha fermata nemmeno l’accusa di falso ideologico in relazione a sue presunte pressioni per avere un’autorizzazione sui lavori del borgo marinaro. Lo “strano” tempismo con cui il documento della Procura è stato notificato, potrebbe far pensare che quest’atto era finalizzato a far desistere Cannata dal possibile coinvolgimento alle prossime elezioni Europee. Per fugare ogni dubbio, cosa risponde in merito?
Vengo accusato di aver telefonato ai funzionari regionali per il rilascio di un’autorizzazione di un’opera pubblica della città. Io nel mio ruolo di sindaco ho solo chiesto di portare avanti un progetto, quindi ancora una volta si dimostrerà negli organi competenti quello che è il mio lavoro quotidiano per la comunità locale e il suo sviluppo economico e produttivo.
Quindi, per tutti gli elettori che si recheranno alle urne, ci spieghi cosa porterà in Europa.
Il nostro saper fare e i nostri valori per tutelare e proteggere la nostra agricoltura, valorizzare i nostri prodotti e rilanciare gli investimenti. Questa Europa non ci piace, non è a misura d’uomo, troppa burocrazia e troppi blocchi. Le nostre imprese in questo momento vengono schiacciate dall’Europa stessa, contro invece un Nord Africa che sta entrando nel nostro territorio senza avere rispetto di quelle che sono le realtà locali. La nostra Terra dovrà avere un ruolo fondamentale, un ruolo consono alla nostra storia, alla nostra economia, alla nostra posizione offrendo opportunità e crescita. Per questo dobbiamo esserci da protagonisti.