Enzo Vinciullo (Ap) dal palco di piazza Garibaldi: “Impresentabili a chi?”
Enzo Vinciullo tira la volata ad Alternativa Popolare in vista delle elezioni “Regionali” che si svolgeranno domenica 5 novembre prossimo. Dal palco di piazza Garibaldi, in una piazza semi deserta, in compagnia del consigliere comunale Adriano Giannì, il deputato uscente si è rivolto per primo agli attivisti del Movimento 5 Stelle ed in particolare alla deputata nazionale Maria Marzana che poco prima aveva parlato degli “impresentabili che compongono tutte le altre liste”.
Vinciullo ha colto l’occasione per ricordare come “dico sempre nelle piazze che sia il Movimento 5 Stelle che Alternativa Popolare non hanno candidati “impresentabili” nella loro lista. Quindi finiamola con questa “verginità” unica e informiamoci sui fatti perché non ho ancora compreso se si mente perché non si conosce o si mente perché si vuole mentire. Cari amici del Movimento 5 Stelle la correttezza vuole che come io riconosco che nella vostra lista non ci sono impresentabili, anche voi dovreste fare altrettanto, e se non volete menzionare Alternativo Popolare potete quanto meno dire che c’è un’altra lista che non ha collusi in azioni giudiziarie. Questa è la verità. Abbiamo preteso dai nostri candidati, oltre alla dichiarazione di inesistenza di impedimenti come previsto dalla legge Severino, anche la dichiarazione antimafia e il certificato antistante le cariche pendenti”.
Poi Vinciullo si è rivolto alle forze dell’ordine in riferimento al comizio di qualche giorno fa del candidato di “Sicilia Futura”, Gianni Cassarino. “C’è stato un candidato che ha gridato ai quattro venti che a Rosolini c’è la mafia -ha detto Vinciullo-. Invito le forze dell’ordine a verificare se le affermazioni che sono state sostenute sono veritiere o meno. Da parte mia do la mia solidarietà ad un candidato che ha avuto il coraggio di denunciare una cosa del genere però verrei ricordare a tutti che Rosolini è un paese abitato da persone laboriose e oneste, tra i migliori artigiani, medici e professori della provincia di Siracusa. E’ anche vero, purtroppo, che a Rosolini c’è il triste primato di auto incendiate e questo non fa altro che rafforzare nell’opinione pubblica quello che un candidato ha detto l’altra sera. Sono certo che prima o poi le forze dell’ordine riusciranno a stroncare questa vicenda che ha connotati pesanti che rischia di trasformare questa bellissima Rosolini in una città difficile da governare. La speranza è che la città possa essere liberata dall’incubo dell’incendio facile e che chiunque possa militare nel partito che vuole, libero da condizionamenti che nulla hanno a che fare con la politica”.
Vinciullo ha poi puntato l’attenzione verso le “inadempienze” dell’amministrazione comunale di Rosolini. “In questa città sono arrivati pochi contributi -ha detto-, solo quello riguardante la ristrutturazione dell’oratorio San Domenico Savio che ho voluto fortemente. Per il resto nulla. I deputati non possono fare nulla se l’amministrazione comunale non presenta progetti. Io mi sono sempre battuto per Rosolini nonostante nelle scorse elezioni ho preso solo 8 voti in questa città. Sono tornato perchè mi sento fortemente legato a questa città, e mi sento il deputato di Rosolini”.
Poi una battuta verso i contendenti politici. “Qualcuno lamenta il fatto che non avrei lavorato quando invece sono il deputato con la maggiore attività legislativa, 33 volte relatore su 115 leggi approvate. Sono stato “eccessivamente” presente e questa è la verità, ed il mio lavoro l’ho sempre svolto in assoluta onestà”.
E sugli “impresentabili” Vinciullo affonda il colpo. “E’ stato lo stesso Musumeci, in una intervista a Live Sicilia, a dire di non votare gli impresentabili. E poi vorrei capire quanti sono i suoi assessori perché solo in provincia di Siracusa sono 32. Qualche giorno fa c’è stato il comizio a Rosolini di Lagalla e anche lui ha detto o ha fatto capire che sarebbe stato assessore. Musumeci ha detto che Lagalla non sarà mai assessore perché Lagalla è vecchio e rappresenta chi ha distrutto la Sicilia”.
E poi sul lavoro svolto alla Regione. “Ci siamo insediati e abbiamo trovato 67 euro nelle casse. Oggi ci sono 800 milioni di euro. Chi andrà a governare non avrà problemi. Oggi la Regione Siciliana è virtuosa, è uscita dalla black list e siamo stati la prima regione d’Italia a mettere i conti apposto. Tutti gli “impresentabili” di Musumeci ci hanno fatto trovare una situazione disastrosa, debiti che sono stati fatti dal 3 gennaio 1994 ad ottobre 2012. Abbiamo dovuto accendere un mutuo di 8 miliardi per saldare tutti i debiti e questo ci ha dato la possibilità di fare 5 mila assunzioni nelle Asp. Abbiamo abbassato le tasse, da gennaio 2018 noci sarà più l’Irap e l’Irpef sarà abbassata dallo 0,50 allo 0,27 per poi scomparire nel 2019. Gli inoccupati non pagheranno più il ticket sanitario, e questo è grazie ad una mia legge. Ho fatto rifinanziare la legge sugli oratorio, contro la violenza sulle donne, per l’imprenditoria femminile e imprenditoria Giovanile”.
E conclude. “La Sicilia deve avere una fiscalità di vantaggio così come avviene in Irlanda. Altrimenti i nostri bravi artigiani sposteranno la partita iva nella vicina Malta dove si paga un settimo di tasse rispetto si paga qui”.