Enzo Falco, il “Caravaggio” di Rosolini in mostra presso Agorà Stupor Mundi
FALCO VERSUS CARAVAGGIO NELL’ABISSO DELLA CREATIVITA’ DEL GENIO SECENTESCO
Rosolini fra i suoi figli annovera talenti, artisti e donne e uomini di pregio che gli altri ci invidiano e apprezzano, ma che noi a causa della loro indole riservata e schiva conosciamo ben poco. Uno di questi è certamente Enzo Falco, che recentemente è balzato alla cronaca per aver allestito a Noto una mostra della sua ultima produzione pittorica, dedicata al suo Maestro preferito, Michelangelo Merisi, universalmente conosciuto come Caravaggio. Turisti ed estimatori sono stati ben lieti di pagare il biglietto per ammirare il suo Falco versus Caravaggio. Oggi abbiamo l’opportunità di ammirarlo a Rosolini presso la “Sala di Agorà Stupor mundi” di Via Ferreri 84.
L’inaugurazione della mostra è avvenuta sabato 1 ottobre e sarà possibile visitarla gratuitamente sino al 6 novembre. Ha visto la partecipazione di un pubblico attento e interessato che, prima di visitare la mostra, ha avuto modo di seguire una interessante chiacchierata tra il prof. Corrado Calvo, scrittore e presidente di Cultura e Dintorni, ed Enzo Falco. Nel corso di essa è stato spiegato il perché di quella mostra e dell’omaggio al Caravaggio e alla sua pittura, approfondendone anche le tematiche, le tecniche pittoriche utilizzate e lo spirito che permea l’intera opera del nostro concittadino. Infatti l’attenzione dei presenti è stata calamitata dagli inserti e dalle scorribande dell’artista all’interno delle varie opere esposte, con lo scopo di attualizzare l’opera e farla propria.
Enzo Falco ha spiegato che solo ai primi del Novecento, dopo tre secoli di oblio, Roberto Longhi, eccellente ed acuto storico dell’arte, aveva riscoperto Caravaggio. “Da allora, fiumi di inchiostro si sono versati sul grande genio lombardo, divenuto forse l’artista più coccolato dal pubblico moderno assieme a Leonardo e Michelangelo.” “Il fascino conturbante delle sue immagini” ha proseguito, “sembra nascere da un paradosso: da una parte un apparente, perfetto realismo nel rappresentare fotograficamente persone, visi, oggetti e natura, dall’altra un simbolismo teatrale astratto, un fermo immagine che tuffa le sue scene in un mondo iperreale, soffuso di un luminismo magico ed improbabile.”
Sollecitato dalle domande del prof. Calvo è entrato nei particolari: “Caravaggio ha la capacità di tracciare un ponte tra sogno e realtà, espressa nei piedi sporchi degli umili, nei gozzi di certe vecchie laide, nella mani, sformate dal freddo e dalla fatica, dei poveri pescatori. Ma anche le rappresentazioni di sogno nel viso delle sue Madonne e delle sue Sante si incarnano nel volto angelico di una puttana di strada o nel cadavere gonfio di una donna annegata nel Tevere”.
E conclude: “Io ho capito tutto questo e l’ho fatto mio, reinterpretandolo. Si trattava non solo di creare cloni dei quadri, per calarmi nell’abisso della creatività del genio secentesco e nella soluzione magistrale da lui data alle difficoltà tecniche della pittura, ma di reinventare con ammirazione e rispetto il talento dell’artista, facendo perno sulle sensibilità personali dell’uomo moderno. Per esempio non è certo di Caravaggio, ma mi appartiene in toto, far piovere surrealmente il sangue dall’alto sul Cristo dell’Incoronazione di spine: questa soluzione fa parte di una decodificazione attuale del grande artista del passato. Cristo predestinato dal Padre Eterno a soffrire ed essere crocifisso e lasciarci in eredità il suo sangue per espiare i peccati del genere umano”.
Enzo Falco, architetto e pittore, nato a Rosolini (SR) nel 1951, ha svolto la sua professione principalmente all’estero. Da oltre 50 anni si dedica alla pittura e alla litografia originale. Ha collaborato con Piero Guccione nella grafica d’autore.
Sue opere sono state recensite in prestigiose riviste come “Il Quadrato” di Milano o dell’Accademia di Brera. Ha attirato l’attenzione di critici e di Artisti come Renato Civello o dello stesso Piero Guccione, ricevendone il plauso. Sue mostre sono state allestite nelle maggiori città italiane ed estere. La sua lunga “avventura” libica che lo porterà a costruire ospedali, caserme, supermercati e ristoranti per il governo libico e fabbriche industriali per l’IVECO, lo mette a contatto coi bellissimi siti neolitici e paleolitici, con i preziosi graffiti rupestri e con l’incontaminato deserto.
Quella di Enzo Falco è una pittura che, come sostiene Renato Civello, nasce dentro facendo affiorare la tendenza al surrealismo come ineludibile bisogno di evasione dall’angusto quotidiano e come ricerca di una misteriosa identità del reale. Visitare la mostra apre un universo pittorico di grande intensità, dove la trasparenza dei colori gioca un ruolo straordinario.