È deceduto a Melbourne (Australia) il rosolinese Santo Vraca
L’11 ottobre scorso, assistito amorevolmente dalla moglie, dalla figlia e dal genero, ci ha lasciato Santo Vraca. Era nato a Rosolini l’11 gennaio 1938. Aveva 85 anni.
Alla fine degli anni sessanta, si era trasferito in Australia unitamente alla moglie Salvatrice Candiano e alla figlia Giuseppina.
Da giovane aveva avuto la passione per la politica ed è stata eletto consigliere comunale.
Inizialmente, in Murchison-Melbourne, svolgeva l’attività di imprenditore agricolo, insieme ai fratelli Pippo e Corrado. Successivamente, con la famiglia, si era trasferito a Melbourne, esercitando altro tipo di lavoro.
A Melbourne è stato anche, per ben 12 anni, presidente di una associazione di italiani, coadiuvato dalla amata moglie. Ha gestito l’associazione con cortesia e umanità, occupandosi oltre della necessita della stessa, talvolta anche di quella privata dei soci, di cui era benvoluto e stimato. La carica di presidente gli consentiva di tenere rapporti amichevoli con la autorità amministrative e politiche della città. Frequentava la parrocchia intrattenendo rapporti spirituali e di amicizia.
Amava tornare a Rosolini con la moglie perché era molto legato ai parenti e agli amici. Gli piaceva tanto conversare con i vecchi e nuovi amici nelle piazze. Era sostenitore e affezionato lettore del Corriere Elorino.
In suffragio, il 27 ottobre, sarà celebrata una santa messa nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria.
A ricordarlo ai tanti amici sono tutti i suoi cari.
Si uniscono al dolore anche i soci del Bar Catanese, Ignazio Catanese, Ascenzio Rossitto e Salvatore Poidomani.
Di seguito la lettera che il nipote Turuzzo Covato ha scritto in ricordo dello zio Santo Vraca.
ciao Zio Santo.
Dall’ 11 ottobre non sei più con noi. Come non ricordarti in questo momento così doloroso per tua moglie, zia TURIDDA, per tua Figlia Giuseppina, tuo genero Jeffrey e per tutti i tuoi parenti e per i numerosissimi amici che ti hanno accompagnato nel lungo percorso della tua vita. Ti ho conosciuto che ero poco più di un bambino, quando nel lontano 1966, hai chiesto, come si usava allora, la mano di mia Zia TURIDDA. Da allora, dopo un breve periodo di permanenza a Rosolini di circa 5 anni, hai vissuto con tutta la tua famiglia a Melbourne in Australia.
Si infatti, con tutta la tua famiglia, sei emigrato in Australia nel 1960. In tutti questi lunghi anni, oltre al duro lavoro che hai fatto, hai avuto sempre un grande pensiero per la tua città (Rosolini) che ti aveva visto nascere l’11 gennaio del 1938, e per l’Italia in generale. L’Australia era però la tua seconda patria che ti ha accolto per circa sessant’anni.
entrambi i tuoi due amori che nessuno si doveva permettere di parlarne male. Infatti pur avendo vissuto tanti anni in Australia, non hai mai dimenticato la nostra Rosolini.
L’hai seguita informandoti su tutto quello che succedeva, sia con le lunghe telefonate che spesso ci facevi e soprattutto attraverso le notizie che da circa quarant’anni ti arrivavano per mezzo del Corriere Elorino del quale sei stato un abbonato fisso. Seguivi la politica italiana e lo sport ed eri un Juventino doc.
Ma la cosa più importante è che, tutto questo non ti bastava. Volevi infatti sentire il profumo della tua terra realmente, per questo ogni due o tre anni al massimo, specie dopo la pensione, venivi con la Zia TURIDDA a Rosolini per trascorrervi un paio di mesi alla volta. Tutte le volte vi piaceva stare con Noi, per questo preferivi essere ospite dei miei genitori, anche perché in un certo senso erano stati, insieme a mia nonna Maria, madre della zia Turidda, u secondi genitori di mia zia Turidda che a causa dello sbarco del 1943, durante il quale morì Suo Padre, non Lo conobbe mai essendo nata due mesi dopo. Tutte le volte che venivi, Tu amavi fare lunghe passeggiate per le vie di Rosolini, ed eri come un treno accelerato che si fermava ad ogni stazione, poi quando arrivavi a casa raccontavi che avevi incontrato tanti amici ed il tuo volto su illuminava di gioia.
sei stato con noi fino a novembre dell’anno scorso e niente e nessuno faceva presagire una dipartita così improvvisa.
ciao Zio, assieme a me si stringono la mia famiglia, mio fratello Carlo e famiglia, la sua Tinuccia, moglie di mio zio Salvatore Candiano e tutti i nipoti, Federico, Carlo Candiano, Giuseppe Candiano e le rispettive famiglie. Ciao Zio, ti ricorderemo sempre con immutato affetto e stima.
Turuzzu Covato
Alla famiglia Vraca le condoglianze vivissime da parte della redazione del Corriere Elorino.