Dal carcere ai domiciliari, il giudice accoglie la richiesta di sostituzione della misura cautelare per Pietro Sessa

Dal carcere ai domiciliari, il giudice accoglie la richiesta di sostituzione della misura cautelare per Pietro Sessa

Il GUP presso il Tribunale di Catania di Catania, dott. Pietro Antonio Currò, ha disposto la sostituzione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari per il rosolinese Pietro Sessa, accogliendo la richiesta presentata dal legale difensore Giovanni Giuca.

Pietro Sessa fu arrestato l’1 dicembre del 2021, assieme ad altre 15 persone, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, hashish e marijuana, sostanza che veniva illecitamente acquistata in Albania, Puglia e Calabria e rivenduta in Sicilia, Lombardia e a Malta.

L’imputato ha sempre ammesso le proprie responsabilità respingendo, tuttavia, l’appartenenza ad una associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti internazionale. Nella richiesta di scarcerazione si legge che “Il sig. Pietro Sessa, non è stato mai partecipe di alcun sodalizio criminoso, non ha mai maneggiato denaro, nè, tantomeno droga”.

Ad un anno esatto di distanza il Giudice del Tribunale di Catania ha accolto quindi la richiesta presentata dall’avvocato Giovanni Giuca “ritenendo che può considerarsi adeguata alle attuali esigenze cautelari la meno gravosa misura degli arresti domiciliare” esprimendo “parere favorevole” alla sostituzione della misura cautelare.

La richiesta era stata presentata anche a “seguito delle ragioni di salute riscontrate nella struttura carceraria”.

Il giudice ha disposto inoltre l’applicazione del controllo elettronico.

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