“Da 4 mesi senza Consiglio Comunale”: il consigliere Di Rosolini ne chiede la convocazione urgente
“In questi momenti delicati, in cui la gravità dei fatti economici, sociali e sanitari è tanta, la città, oggi più che mai, ha bisogno del contributo del Consiglio Comunale“.
A chiedere a gran voce la convocazione del Consiglio Comunale è il consigliere d’Opposizione, il Dott.Tino Di Rosolini, il quale rivendica l’urgenza e la non rinviabilità di un’assemblea consiliare in cui vadano affrontate le ricadute dell’emergenza Coronavirus sul nostro territorio, sia sotto l’aspetto della salute che sotto quello socio-economico, ma anche gli aspetti organizzativi connessi. Una seduta, cioè, in cui si attivi quel confronto urgente tra tutte le forze politiche che, in un periodo così precario e delicato, è fondamentale oltre che prioritario:
“L’ibernazione democratica del Consiglio Comunale non è legittima – richiama con toni decisi il consigliere – non c’è evento che possa delegittimare il ruolo e il contributo del Consiglio Comunale. Da circa 4 mesi, non si convoca una seduta, e il Presidente non avverte la sensibilità di darne spiegazione ai capi gruppo e di convocare gli stessi per valutare la necessità o meno di un incontro del Consiglio Comunale stesso“.
Un’ultima seduta datata il 18 dicembre 2019, poi il nuovo anno e adesso l’emergenza, ma del Consiglio Comunale che, specie durante una crisi così drammatica dovrebbe avere il dovere di far avvertire con costanza e concretezza la propria presenza, non vi è nemmeno l’ombra.
“I fatti avvenuti – continua Di Rosolini – stanno riportando pesanti conseguenze sull’economia locale. La stasi della società, delle relazioni umane e lavorative, sta ponendo serie difficoltà e sta evidenziando una crescita della povertà sempre più diffusa. Io ritengo che non possa più essere riinviata la convocazione del Consiglio Comunale, perché rsu questi argomenti e su tanti altri argomenti che riguardano la vita amministrativa della città, non si può avere la sottrazione del contributo della valutazione del Consiglio Comunale“.
Il consigliere, a tal proposito, annuncia che verificherà quale iniziativa più opportuna possa essere sviluppata in sede amministrativa, in maniera tale da non dare alibi a nessuno dell’impossibilità di una convocazione dell’assemblea consiliare, la quale può essere tranquillamente svolta seguendo l’osservanza di tutti i provvedimenti anti-Covid19 (es. tramite videoconferenza), e anticipa nel frattempo, di aver chiesto in questo anche il coinvolgimento degli altri conisiglieri comunali di Opposizione e di quegli scranni che qualche giorno fa si sono dissociati dalla Maggioranza.
Infine incalza proprio sulla spaccatura creata da questi ultimi: “Non vorrei pensare male – allude -. Ma poiché la Maggioranza ormai è allo sbando e non c’è più, non vorrei che la voglia di delegittimare l’urgenza e la necessità della convocazione del Consiglio Comunale, fosse legata più a una politica di difesa delle prerogative di una maggioranza ormai fantasma, che al fatto che questo Consiglio Comunale deve essere messo nelle condizioni di dare al meglio il proprio contributo. Ogni ulteriore responsabilità nella negata convocazione del Consiglio Comunale – conclude – potrà far scaturire azioni tali che potrebbero portare a un’autoconvocazione del Consiglio o portare al vaglio un’eventuale diffida a quanti della maggioranza, ormai minoranza, non prendano in considerazione in questa emergenza il valore dell’apporto del civico consesso “.