Cristian, Aurora e Rita, la Cassazione conferma la condanna a 7 anni e 8 mesi per Angelo Runza

Cristian, Aurora e Rita, la Cassazione conferma la condanna a 7 anni e 8 mesi per Angelo Runza

Si è svolta oggi presso la Corte Suprema di Cassazione, l’udienza per la sentenza definitiva della condanna nei confronti di Angelo Runza, condannato in primo grado alla pena di 7 anni e 8 mesi per delitto plurimo aggravato dopo l’incidente stradale del 20 gennaio 2019 in cui persero la vita Cristian, Aurora e Rita.

Presenti, a Roma, i legali delle parti l’avvocato Aurora Cataudella per la famiglia Serrentino e Barone Ignazio e Tommasi Giovanna, gli avvocati Cesare Spadaro e Davide Sortino per la famiglia Minardo e l’avvocato Giovanni Giuca per Angelo Runza.

Angelo Runza, come è stato accertato, la notte del 20 gennaio era alla guida con un tasso alcolemico di 2,13 g/l (superiore al tasso minimo consentito di 0,5 e superiore a 1,5), oltre il limite di velocità (fissato a 90km/h) e cioè alla velocità di 147 km/h e, in orario compatibile con quello dell’incidente, con la musica ad alto volume dentro l’auto, scambiava messaggi tramite il proprio telefono cellulare.

La Corte di Cassazione nell’udienza di oggi ha rigettato le attenuanti per la riduzione della pena che erano state richieste dalla difesa e ha confermato la condanna a 7 anni e 8 mesi per il giovane Runza che allo stato è sottoposto ai domiciliari. Si resta adesso in attesa del dispositivo della sentenza e dell’ordine di esecuzione.

Secondo il difensore di Runza però, l’Avvocato Giovanni Giuca, sulla base della sentenza della Corte Costituzionale n. 41 del 2018,  l’ordine di esecuzione deve essere sospeso, con richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali o la detenzione domiciliare, in quanto, a detta del legale “la pena residua è inferiore ai 4 anni”. 

Per i legali Aurora Cataudella, Cesare Spadaro e Davide Sortino, difensori delle famiglie Serrentino, Minardo e Barone la pena residua è invece superiore ai 4 anni ma, dicono, “attendiamo con fiducia i provvedimenti che l’autorità giudiziaria vorrà emettere conseguentemente alla pronuncia definitiva di oggi. Quello che è certo è che abbiamo messo un punto a questo caso e per la giustizia italiana Runza Angelo è un pluriomicida colposo di sinistro stradale”. 

Tre mesi fa era la signora Vincenza Barone aveva scritto una lettera al Ministro di Grazia e Giustizia, la Dott.ssa Marta Cartabia, per implorarla di smuovere lo stallo giudiziario che durava da oltre otto mesi con la mancata fissazione dell’udienza in Cassazione.

Solo tre giorni dopo fu fissata la data ad oggi, 16 giugno.

 

 

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