Coronavirus – Sulle anomalie del caso Rizzuto mandate in onda da “Report”, Sinistra Italiana: “Immediate dimissioni anche per l’Assessore Razza”
“Non solo le immediate dimissioni del direttore sanitario Salvatore Ficarra ma anche quelle dell’assessore regionale Ruggero Razza“, è quanto afferma il Circolo rosolinese “Sinistra Italiana” tramite una nota stampa denuncia dell’azione amministrativa in generale del Governo siciliano, a seguito della visione del programma di Rai 3 “Report”, andato in onda ieri sera con importanti approfodimenti sul caso del rosolinese, direttore del Parco Archeologico di Siracusa, l’Arch. Rizzuto, venuto a mancare qualche settimana fa a causa del Coronavirus.
Riceviamo e pubblichiamo integralemente il testo del comunicato stampa del gruppo politico n questione.
“Ieri sera le telecamere di Report, noto programma in onda su Rai3, si sono concentrate sui numerosi casi di contagio riscontrati a Siracusa e le eventuali negligenze sanitarie commesse dall’Asp 8 nel gestire l’emergenza covid-19. L’inchiesta si concentra sulla triste vicenda che ha visto coinvolto il nostro noto concittadino, l’architetto Calogero Rizzuto che a tal proposito lo scorso 23 marzo viene a mancare prematuramente per coronavirus. Come sappiamo Rizzuto era il direttore del Parco Archeologico di Siracusa.
Rizzuto avrebbe iniziato ad accusare i primi sintomi dell’infezione dopo un incontro con un gruppo coreano alla fine di febbraio. Nei primi giorni di febbre gli verrebbe negato il tampone ed il conseguente ricovero sarebbe avvenuto solo molti giorni dopo quando già ritenuto molto grave. Intanto il contagio si diffonde rendendo così positiva al virus la sua più stretta collaboratrice, la 51enne Silvana Ruggeri, che morirà due giorni dopo di lui. Si contagiano anche altri colleghi, alcuni vengono ricoverati, altri restano in isolamento a casa.
Ma in questa vicenda altamente assurda gli uffici della sopraintendienza siracusana non vengono chiusi, e ad oggi alcuni custodi risultano lavorare in estrema paura nonostante le denunce partite da parte del sindacato CGIL dei beni culturali.
Ma l’assurda vicenda porta tra l’altro il deputato regionale Nello Di Pasquale, amico di Rizzuto, ad appellarsi direttamente all’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza ad intervenire tempestivamente sul caso. A tal proposito tutti i cittadini siciliani e in particolare della provincia di Siracusa dovrebbero appellarsi direttamente all’assessore Razza per avere cure tempestive e risultati degni di una Sanità occidentale? Insomma, tante le domande rimaste in sospeso. Quali sono le misure di contenimento e prevenzione prese dalle istituzioni? Come funziona il sistema dei laboratori accreditati per analizzare i tamponi? Con la speranza che la magistratura possa fare chiarezza su questa triste vicenda.
Durante il servizio del programma Report inoltre si nota la pessima gestione dei laboratori dove proprio quello dell’Ospedale Umberto I fino al mese di febbraio non risultava essere attrezzato adeguatamente, per quale motivo? Perché mancava l’autorizzazione dell’assessorato regionale alla Sanità arrivata solo a fine marzo.
A tal proposito la lentezza nei risultati derivanti dai tamponi, dove in alcuni casi proprio i risultati arrivano dopo dieci giorni, o come nel caso di una famiglia di Rosolini che ad oggi attende una chiamata da parte dell’ASP per effettuare i tamponi a chi è stato a stretto contatto con l’anziana di 88 anni positiva al Covid19, e metà del personale sanitario dell’Umberto I il quale, in data odierna, risulta essere contagiato.
Insomma, la Sicilia e in particolare Siracusa avevano un mese di vantaggio rispetto al nord Italia per prepararsi all’emergenza e invece non hanno fatto nulla, pur guardando quello che stava accadendo nelle città settentrionali e ora assistiamo alla farsa del governatore Musumeci che si appella all’articolo 31 dello Statuto Speciale Regionale chiedendo di utilizzare poteri speciali nella gestione della polizia e dell’esercito. Musumeci e il suo governo passeranno alla storia per uno dei peggiori governi siciliani.