Coronavirus – Lettera al sindaco da un giovane in quarantena: “Non vedo un adeguato controllo del territorio”
“Mi aspettavo una situazione diversa a Rosolini. Ho notato troppo poco buon senso da parte dei cittadini: dai bambini che giocano a calcio, alle centinaia di persone che ogni giorno si recano presso l’area di protezione civile”
È l’amara constatazione di un giovane rosolinese studente fuori sede che, una volta rientrato in Sicilia, dopo aver preso la coraggiosa decisione di rimanere lontano da casa durante la “Fase 1” per salvaguardare i propri cari, e in particolare il sistema sanitario siciliano, con l’arrivo della “fase 2” e innumerevoli voli cancellati, è riuscito finalmente a ritornare a Rosolini dalla propria famiglia, ma si è trovato di fronte uno scenario inaspettato.
Un rigore e un’intensificazione dei controlli della propria città che sembrano scarseggiare e che il giovane, che ad oggi ha sempre rispettato ogni provvedimento del caso, come l’obbligo di quarantena e di esecuzione del tampone, ha spontaneamente deciso di rievocare con una personale riflessione e, tramite una lettera rivolta al Sindaco Incatasciato, ha invitato sindaco e concittadini a un adeguato controllo del territorio.
Riceviamo e pubblichiamo il suo appello dai toni gentili ma realistici, e lo ringraziamo per essersi fatto voce di una problematica che va affrontata. Il testo completo della lettera.
“Gentile Signor Sindaco Giuseppe Incatasciato,
Premetto che questo mio appello non vuole essere di carattere politico, soprattutto in un momento così delicato sia per la nostra Rosolini che per l’Italia intera, ma un consiglio da cittadino rosolinese che ha vissuto la prima fase in una delle città più colpite da questo virus, ovvero Torino.
Sono uno studente fuorisede che, come tanti, ha preso la decisione di rimanere lontano da casa durante la “fase 1” per salvaguardare la propria famiglia e in particolare il sistema sanitario siciliano che, ahimè, sappiamo non essere dei migliori. Con l’arrivo della “fase 2”, dopo tanti voli cancellati, sono riuscito a ritornare a casa e riabbracciare (in senso figurato) mia sorella e i miei genitori. Come tutti coloro i quali sono tornati in casa sto osservando i 14 giorni di autoisolamento previsti dall’ordinanza regionale del 30/04/2020 e sono in attesa di fare il tampone. Purtroppo, al mio rientro mi aspettavo una situazione diversa a Rosolini; infatti, non appena varcata la soglia della città ho notato troppo poco buon senso da parte dei cittadini: dai bambini che giocano a calcio occupando un’intera parte di strada e tifati dai loro genitori alle centinaia di persone che ogni giorno si recano presso l’area di protezione civile.
Alla luce di questa premessa volevo proporLe di intensificare i controlli così da evitare assembramenti, e prendere seri provvedimenti contro i trasgressori dei decreti vigenti. Capisco che soprattutto in questa fase sta al buonsenso del cittadino applicare tutte le norme necessarie per evitare il diffondersi del virus, ma voglio farLe l’esempio del bambino che fin quando non si brucia non riesce a capire quanto sia pericoloso giocare con il fuoco.
Concludo quindi invitandoLa ad applicare maggiore impegno nel controllo del territorio ed invitando tutti i cittadini di Rosolini a rispettare le attuali normative sia per chi, come me, ha vissuto una situazione difficile nei luoghi più colpiti dall’epidemia che per Rosolini tutta così da evitare il contagio ed uscire finalmente da questa terribile crisi“.
Distinti saluti, R.L.