Coronavirus – Incontro di confronto tra Amministrazione e attività ristorative in attesa della riapertura: ipotesi e umori dei ristoratori rosolinesi
Un lockdown di oltre 2 mesi, lo stop forzato delle proprie attività a causa dell’emergenza Coronavirus, una conseguente condizione di svantaggio seguito da precarietà, ed infine un naturale disorientamento in vista di una data di riapertura ancora incerta e di precise misure di contenimento, ci si augura più estensive che restrittive, che devono essere ancora ufficializzate dal Governo.
Per sciogliere dubbi, recepire bisogni ed esigenze, chiarire punti e confrontarsi sullo scenario futuro delle attività ristorative, si è svolta stamattina all’Oratorio Buon Pastore, un’apposita riunione tra Amministrazione Comunale, nelle vesti del Sindaco Pippo Incatasciato e dell’Assessore allo Sviluppo Economico Cristina Chindemi, e di tutti i titolari di ristoranti, bar, pub, pizzerie e paninerie della città.
Durante l’incontro, i due amministratori hanno prospettato a tutti gli esercenti, un quadro ipotetico di quelle linee guida che potranno essere adottate a seguito della probabile riapertura del 18 maggio, per la quale si dovranno attendere però le disposizioni innanzitutto ministeriali, poi regionali e sindacali. Con i proprietari delle attività presenti (all’incirca una quarantina), si è soprattutto immaginata quella che sarà la futura gestione di locali e clientela a seguito del nuovo DPCM, in uscita nelle prossime ore, che sembra avanzare l’ipotesi di una graduale riapertura al pubblico che dovrà attenersi a precisi concetti di distanziamento interpersonale e massima osservazione delle norme di sicurezza e igienico sanitarie.
“E ci siamo concentrati proprio su questi punti fondamentali – ha spiegato il Sindaco dopo una nostra interlocuzione , anticipando che a seguito delle relative ordinanze verrà fornita a tutti i ristoratori un’unica informativa da seguire -. Ci siamo anche soffermati sulla questione suolo pubblico – ha aggiunto -, proprio perché non vogliamo lasciare indietro nessuno, ma alleggerire e agevolare nel migliore dei modi il dispendio di risorse economiche e logistiche dei nostri ristoratori, anch’essi tra le vittime più colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia”.
Nello specifico, il Primo Cittadino ha precisato che, per coloro che hanno fatto o faranno domanda di autorizzazione al suolo pubblico, si avrà il diritto ad avere una percentuale di spazio in più rispetto a quella attualmente prevista dai regolamenti. Per quanto riguarda invece l’eventuale esenzione della Tosap (tassa per occupazione di spazi e aree pubbliche), già prevista a livello nazionale per via dell’emergenza, ha inteso riservarsi di approfondire l’argomento, essendo il nostro Ente in regime di dissesto finanziario, e accertarsi del possibile esonero con l’Osl.
“Ogni ulteriore dettaglio – ha concluso -, verrà poi chiarito successivamente. Quindi, si è evinto che anche questo è stato un incontro molto valido, e assieme all’Assessore al ramo, ringraziamo la categoria per l’attenzione e l’interesse. Comprendiamo che tanti ristoratori non sono stati presenti per l’improvvisa convocazione, ma assicuriamo di trasmettere a loro tutte le informazioni dovute, col definirsi delle disposizioni governative”.
E proprio su questo, c’è tanta attesa e fibrillazione da parte dei proprietari delle attività ristorative. A seguito della riunione, abbiamo contattato molti di essi, alcuni di loro sono pronti a riaprire già lunedì, nel caso in cui venisse confermato il 18 maggio come data di riapertura al pubblico, altri confessano che essendo una data imminente, avranno bisogno di qualche giorno di tempo per organizzarsi,e infine c’è chi addirittura sta riflettendo sulla possibilità di non riaprire e mantenere solo il servizio d’asporto, o reinventarsi con altre formule. Ma al di là delle singole posizioni, gli umori generali sono perlopiù medesimi: tra di loro si percepisce un plausibile sconforto, ma anche un moderato ottimismo e una voglia di ripartire, con tutte le limitazioni del caso.
“Stiamo attendendo i nuovi provvedimenti ministeriali – ci dicono unanimi -. Qualsiasi essi siano, è chiaro che cambieranno le abitudini e cambierà il nostro modo di lavorare. Staremo molto attenti e seguiremo tutte le misure previste. Speriamo di poter riprenderci al meglio e al più presto”.
E speriamo che questa speranza non venga tradita né da ordinanze varie ed eventuali, né dall’Amministrazione che dovrà fare di tutto per supportare il settore, e né da noi cittadini che dovremo di contro essere ligi alle regole, collaborare e “sostenerci a vicenda”.