Condannati per truffa Patrizia Calvo e il marito Francesco Covato
Condannati a quattro mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 120 euro ciascuno, con pena sospesa, l’ex presidente del Consiglio comunale di Rosolini Patrizia Calvo e il marito Francesco Covato, a conclusione di un processo per truffa che si sarebbe verificata tra il 2008 e il 2009 e legata all’attività dell’istituto scolastico paritario “Quasimodo”. Il verdetto di colpevolezza, pronunciato dal giudice monocratico Franco Scollo ai danni dei due imputati difesi dall’avvocato Paolo Ezechia Reale, ha inoltre riconosciuto ad una delle tre studentesse che nel processo figurano come parte offesa, e che si è costitutita in giudizio sotto il patrocinio dell’avvocato Giovanni Giuca, il diritto al risarcimento dei danni.
Secondo l’accusa, i due imputati avrebbero promesso alle tre studentesse di poter accedere agli esami di maturità nell’anno scolastico 2007-2008 pur non avendone i requisiti, ricavandone così un vantaggio economico di quasi novemila euro complessivi. Il 18 giugno 2009 le vittime non vennero ammesse agli esami di maturità, scoprendo così la truffa che ha portato al processo conclusosi lunedì 9 marzo.
Nel 2010, inoltre, il “Nuovo Quasimodo” di Rosolini, indicato dagli inquirenti come vero e proprio diplomificio, venne sequestrato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Chirone” che portò ad applicare la misura degli arresti domiciliari per Patrizia Calvo e ad indagare 52 persone con l’accusa di associazione per delinquere allo scopo di commettere delitti di falso ideologico e materiale in atto pubblico: creavano curricula artefatti per consentire a studenti che non ne avevano i requisiti di conseguire il diploma di maturità a fronte di un semplice esborso di denaro; tutto questo anche per permettere alla scuola di mantenere lo status di istituto paritario.
Giovanna Alecci