Con Tea Ranno all’Archimede l’8 marzo nel ricordo di Aurora diventa un inno alla vita
Un 8 marzo di emozioni e speranze che non si dimenticherà di certo quello vissuto dagli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Archimede” di Rosolini.
Ospite dell’incontro promosso dal Dipartimento di Lettere in sinergia con la FIDAPA sezione locale e il Soroptmist Val di Noto, Tea Ranno, la scrittrice siciliana e romana d’adozione, che si è affermata nel campo della letteratura principalmente con storie incentrate su figure femminili vere e romanzate. La manifestazione, curata dalle professoresse Gina Gennuso e Manuela Rubino, è stata organizzata nell’ambito della Giornata internazionale della donna, quest’anno interamente dedicata alla memoria di Aurora Serrentino, la studentessa dei Servizi Alberghieri prematuramente scomparsa lo scorso gennaio a seguito di un incidente stradale.
La scrittrice ha prima visitato il plesso di via Rossini incontrando i compagni della giovane e i suoi insegnanti, tra cui i responsabili di plesso, i proff. Franco Piazzese e Giovanni Tona; successivamente si è recata presso la sede centrale in via Sipione.
Qui è stata accolta dalla dirigente scolastica, la dott.ssa Maria Teresa Cirmena, che ha parlato di diritti, discriminazioni, differenze di genere e affermazione dell’identità femminile, commuovendosi al ricordo della studentessa.
Due i romanzi che le professoresse Gennuso e Rubino, relatrici dell’incontro, hanno passato in rassegna durante la mattinata, La Sposa Vermiglia e Sentimi, attraverso il commento e la drammatizzazione da parte dei ragazzi che, nelle settimane scorso, hanno approfondito brani dei testi, sviscerando tematiche di scottanti attualità, quali ad esempio il femminicidio.
Dopo i saluti di benvenuto che hanno visto alternarsi gli interventi delle professoresse Eliana Migliore, presidente FIDAPA, e di Cinzia Spadola del Soroptmist Val di Noto, la dirigente Cirmena ha ribadito l’importanza di condurre una riflessione sul ruolo della donna nella società oggi. E di donne si è parlato a lungo. La Ranno, infatti, ha conversato di donne e per le donne con franchezza e semplicità, con un linguaggio che ha subito coinvolto i ragazzi, entrando nella loro sfera emotiva, per provare a descrivere la grandezza dei sentimenti e la potenza dell’amore, “quello vero che non contempla né ammette la violenza“.
L’autrice ha risposto con gioia alle domande rivolte dagli alunni raccontando come e quando si è avvicinata alla scrittura e da cosa nasce il bisogno, cresciuto con lei, di raccontare storie. “Io parlo perché ci sono donne che non hanno parola perché qualcuno lo impedisce” ha aggiunto la scrittrice. Durante la conversazione moderata dalla professoressa Alessandra Brafa e allietata dagli intermezzi musicali a cura dei professori Giovanni Giarratana e Daniele Giannone, Tea Ranno ha lanciato messaggi importanti.
“Accostatevi alla poesia. Ognuno nel suo piccolo può essere poeta. Cercatela la poesia nel cuore perché vi salva dalla disperazione, dalla solitudine, dalla tristezza. Scavate nel cuore e seminate poesia”. La Ranno si è congedata tra gli applausi dei studenti motivati dalle esortazioni ad onorare la vita, ad amare ed essere felici “collezionando ogni giorno piccoli francobolli di felicità che ci aiutano a sorridere anche quando siamo tristi”, con l’invito a tenere sempre un taccuino dove annotare riflessioni e fissare momenti, per ricordarsene.
“Assieme alle voci di donne raccontate dalla scrittrice Tea Ranno – ha concluso la professoressa Gennuso visibilmente commossa– una di certo quest’oggi ha prevalso, quella del cuore, che ci lega e legherà per sempre la comunità scolastica alla nostra dolcissima Aurora, di cui ogni giorno percepiamo forte l’energia e l’essenza”.
Alessandra Brafa