Comune in dissesto, ma regaliamo anche le briciole

Comune in dissesto, ma regaliamo anche le briciole

Approfondimento dal numero del Corriere Elorino cartaceo dello scorso ottobre

Siamo un comune in dissesto, ma regaliamo anche le briciole. Perché di briciole parliamo, è vero, ma questa vicenda è sintomo della mala gestione di alcune convenzioni tra Ente e ditte che neanche se avessimo le casse comunali straripanti di denaro sarebbero giustificabili. Ma noi ai finali con tarallucci e vino, ci siamo abituati. Anzi, ci piacciono proprio. Leggete questa bella storia.

Parliamo della “corrispondenza d’amorosi sensi” tra il Comune di Rosolini e la ditta Nuova Alba che è risultata affidataria del servizio di raccolta, trasporto e conferimento di indumenti usati nel Comune di Rosolini. “Affidataria”, non dopo una gara ma dopo un’indagine di mercato – come scritto nella delibera di giunta n. 32 dell’1 marzo 2018 con l’allora sindaco Corrado Calvo.
In questa indagine pervennero 5 richieste e quella della ditta Nuova Alba venne ritenuta la più vantaggiosa e quindi meritevole di affidamento (in realtà non conosciamo le altre).

La stessa ditta, infatti, offriva al Comune di Rosolini 5 mila euro l’anno per i tre anni di durata della convenzione (fino ad aprile 2021) e una “somma in sanatoria” per il servizio effettuato negli anni pregressi, dal 2014 al 2017 per un totale di €.6.200 (ripartiti in €.1000 per il 2014, €.1200 per il 2015, €.1500 per il 2016 e €. 2500 euro per il 2017).
Infatti alla ditta in questione era stato affidato il servizio già nel 2014 con un affidamento annuale, dopo di che la stessa ha continuato ad operare volontariamente pur senza un formale affidamento. E quindi per essere più ghiotta, la sua proposta si rivestì di contributi da offrire al Comune per quegli anni precedenti in cui aveva comunque operato.
Di quella “somma in sanatoria”, fino ad oggi, il nostro Ente non ha visto un centesimo e la stessa ditta catanese (non è dato sapere se per problemi strettamente legati al calo del settore), degli ulteriori 10 mila euro che avrebbe dovuto all’ente da marzo 2018 a marzo 2020, ha invece versato solo 3 mila euro.

Nello specifico € 1.000 a febbraio 2020 più uno scomputo di 2000 euro: la ditta aveva scelto di “compensare” quel debito, nell’agosto del 2019, con i lavori di scerbatura del Cimitero Comunale.
E immaginiamo il geometra Speranza, responsabile di settore, alle prese con manovre impensabili che possano comunque garantire un minimo di introito all’Ente: di impensabile infatti, ma a quanto pare necessario, è proprio che per sanare i suoi debiti una ditta di ritiro indumenti si improvvisi esperta nella cura degli spazi pubblici. E infatti, all’epoca, i risultati non furono nemmeno grandiosi, tant’è che dovettero intervenire Città Verde prima, e l’Agenzia Sacro Cuore dopo, per completare i lavori.

Le “briciole” che la ditta dovrebbe all’Ente, anche in previsione del 2021, equivalgono a 21.400 euro. Ma proprio perché briciole, e proprio perché ormai a noi il rispetto della legge ci piace (perché con la burocrazia e la trasparenza abbiamo la fissa), decidiamo di sciogliere il debito in modo preciso, calcolato e vantaggioso per un ente in dissesto:

– Visto che: la ditta di Mineo, in Provincia di Catania, fino al 2020 ha maturato un debito nei confronti del Comune di 16.200 euro, e oggi ha versato solo 3000 euro (cimitero compreso).
– Visto che: dopo ripetuti incontri tra l’ente e la ditta, a giugno 2020, l’abbiamo diffidata a regolarizzare i conti.
– Visto che: la ditta ci ha risposto chiedendo di revisionare il debito…

Abbiamo allora sottoscritto, il 30 giugno 2020, una “rimodulazione del contributo annuo” (che avete capito? Una rimodulazione dei contributi di “tutti” gli anni).
Nello stessa, infatti, il nostro comune – come si legge nella determina del responsabile del VI Settore, la n. 88 del 22 settembre 2020 – decide che:

– Dato che sono state ridotte le postazioni di raccolta indumenti sul territorio.
– Data la contrazione del mercato di tali prodotti.
– Date le limitazioni determinate dall’emergenza da Covid 19.
– Dato che la ditta il 16 settembre ha fatto un altro bonifico di 3.200 euro (per cui dobbiamo pure ringraziarla con inchini e riverenzamagari da aggiungere per iscritto alla rimodulazione).
– Dato che i tarallucci, specie se intinti nel vino, sono molto buoni (aggiungiamo noi)…

Abbiamo fatto un super sconto del 50% e non se ne parla più. La Nuova Alba non deve né il passato, né l’anno successivo. Sui 16.200 euro? Ma ce ne bastano 8.200! E i 5.000 dovuti fino ad aprile del prossimo anno, ve li regaliamo pure noi!
Oh, però sia chiaro. Tutti questi sconti sono stati fatti ad una precisa, rigida e vantaggiosa condizione per l’Ente: le rate devono essere versate mensilmente. No perché, capiamocialmeno una cosa la dobbiamo pur ottenere! Già le abbiamo fatto la cortesia di non aver stracciato il contratto, così come previsto, perché morosi. Abbiamo invece chiuso un occhio perché noi siamo per la legge, per il rispetto delle norme e della burocrazia, no?
Forse solo le convenzioni ci fottono un po’. Ma chi se ne frega delle briciole. Beviamoci sto vino! Alla salute nostra e del dissesto!

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