Completata la strada che Penny doveva alla città, ma resterà un vicolo cieco
È stata completata la strada che il supermercato Penny doveva, da ben 10 anni, al Comune di Rosolini come scomputo di oneri di urbanizzazione. Un lavoro portato a termine, così come la rotatoria di Lidl, grazie all’attenzione che l’ex Assessore ai LL-PP Carmelo Di Stefano aveva cominciato a rivolgere a tutte quelle aziende e quei privati cittadini “morosi” nei confronti dell’Ente, che non hanno mai scomputato, seppur dopo decenni, gli oneri di urbanizzazione così come previsti dalle stesse convenzioni.
Gli unici oneri regolarizzati, ad oggi, sono stati proprio quelli di Penny e Lidl che dovevano in totale 130 mila euro al comune in opere pubbliche (una strada e una rotatoria) e a quanto ammonta il danno, se si considerano anche altri colossi o tantissimi privati (tra cui ex politici, come ci dichiarò lo stesso Di Stefano in una intervista cartacea) non vogliamo immaginarlo.
Intanto la città si “accontenta” del debito saldato da Penny, una strada che purtroppo però resterà un vicolo cieco a seguito dell’approvazione di una variante puntuale finita tra i banchi dell’ultimo consiglio comunale che ha “trasformato” (permettete la leggerezza del termine) un parcheggio previsto dal vecchio Prg di nuovo in lotto privato. E questo sarà il destino di tutte le varianti puntuali in attesa di essere riconosciute. (clicca qui per scoprire di cosa si tratta)
La strada di Penny (realizzata tra l’altro in concomitanza con la sua cessione del lotto a Market Ingross), sarebbe infatti stata utile come raccordo tra la strada di Contrada Coda Lupo e un parcheggio, ma adesso resterà un vicolo cieco. Sono le lunghe attese e le leggerezza della politica a portare a una trasformazione forzata della pianta urbana del nostro paese, inutilmente (è da dirlo) programmata e poi plagiata sulla base delle richieste dei privati, a causa delle gravi e decennali mancanze da parte dell’Ente. Un circolo vizioso, che interessa tutti i settori dell’Ente, negli anni bistrattati e con le casse prosciugate, e che intacca inesorabilmente anche il Piano Regolatore Generale, non il vecchio ma il nuovo. “Tutte queste varianti puntuali – ha infatti dichiarato l’Ingegnere Capo Mingo in sede consiliare- sono prese in considerazione nello schema di massima del nuovo Prg” .
Tornando agli oneri, dopo le pressioni dell’ex Assessore Di Stefano non ci è dato sapere se qualcuno stia ancora lavorando a questa “riscossione” di oneri o se sia più semplice (e meno coraggioso) attenderne la prescrizione.
In una nostra intervista nell’ultimo numero del cartaceo, l’ex assessore dichiarò: “Tartassiamo i cittadini per i 100 euro di suolo pubblico e poi ci lasciamo sfuggire queste somme enormi, previste da convenzioni ben definite e spesso disattese per anni”. E con questa frase è bene chiudere.