Commenti offensivi contro l’Ente sui social network? I dipendenti comunali rischiano il licenziamento

È una circolare diffusa dal Segretario del Comune di Rosolini, Pierpaolo Nicolosi: “Attenti ai commenti diffamatori”

Da oggi i dipendenti comunali dovranno pensarci due volte prima di postare un commento offensivo, sui social network, contro il “datore di lavore”: in questo caso il Comune di Rosolini. O almeno da oggi, dovranno cominciare ad acquisire consapevolezza dei rischi che corrono.

A “ricordare” ai dipendenti le sgradevoli conseguenze che può provocare un uso superficiale dei social è una circolare diramata dal Segretario Comunale, Pierpaolo Nicolosi. “Una circolare- direttiva a tutela dei dipendenti stessi, affinché acquisiscano consapevolezza che in caso di querele potranno correre il rischio di essere licenziati in tronco” – spiega il Segretario.

Da un punto di vista disciplinare è stato infatti ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa del dipendente che pubblichi sui social network (nella specie, Facebook) immagini e commenti offensivi nei confronti del proprio datore di lavoro. La stessa Corte di Cassazione si è già espressa più volte in materia, legittimando in molti casi il licenziamento in tronco.

Una condotta quindi, a quanto pare, valida non solo per i dipendenti delle aziende private ma anche per il pubblico settore.

La giurisprudenza – conclude il Segretario- ha specificamente ritenuto che la condotta diffamatoria perpetrata in rete debba ricondursi all’ipotesi aggravata del reato di diffamazione ex art. 595 codice penale*, dovendosi ricondurre i social network nel novero degli “altri mezzi di pubblicità”, cui la disposizione si riferisce, data la loro idoneità a raggiungere un numero indefinito di destinatari“.

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