Carmelo Amore, il partigiano rosolinese fucilato dai Tedeschi il 4 novembre 1944
Il partigiano di Rosolini caduto per la liberazione
Di Salvatore Spadaro
Nel mese di dicembre 1944, un tal Cesare Beccaria di 13 anni e suo zio Luigi, si portano nei boschi di Cureggio, paesino in provincia di Novara, con l’intento di pescare nel torrente Sizzone. Rimangono sconvolti da una macabra sorpresa: alcune mani affiorano dalla terra.
Danno l’allarme. Le autorità scoprono i corpi interrati di quattro ragazzi ognuno con un buco di pallottola nella nuca. La morte risale al 4 novembre.
Sul posto giunge anche la signora Maria Marucco, che amorevolmente lava e compone i cadaveri. Prima di essere sepolti, vengono perquisiti e fotografati. Questa precauzione permetterà il loro riconoscimento. Sono Salvatore Narcisi di Cammarata (Agrigento), Carluccio Sacchi di Maggiora (Novara), Luigi Cerasoli di Lodi. Il quarto viene riconosciuto soltanto dieci anni dopo grazie al riconoscimento da parte della moglie della spilla della Madonna del Carmine che gli aveva attaccato la suocera sulla divisa: è Carmelo Amore, 24 anni, di Rosolini (Siracusa).
Tutti e quattro erano partigiani della VI Brigata di Nello; catturati dai tedeschi e fatti prigionieri, dovevano essere deportati in Germania, ma furono inaspettatamente fucilati. Il maggiore nazista aveva deciso che per due tedeschi uccisi dai partigiani dovevano essere giustiziati quattro partigiani.
Oggi, nella Chiesa del Ss Crocifisso di Rosolini, alle ore 18.00, sarà celebrata una Santa Messa in suffragio dei quattro “caduti per la liberazione”.