“Cara scuola”, il segretario del Pd sul servizio mensa scolastica: “Un servizio diventato un disservizio”
““Cara Scuola…”. Sembrerebbe l’incipit di una lettera, purtroppo è la dura realtà che le famiglie subiscono nonostante le rassicurazioni del sindaco Spadola che aveva promesso di portare al ristorante i bambini con 4€ (costo richiesto, a seguito di gara indetta, dall’amministrazione Incatasciato per i bambini della primaria)”.
Il Pd di Rosolini torna alla carica e questa volta punta il dito contro i “demeriti” dell’amministrazione comunale con i costi “non diminuiti ma aumentati per i servizi mensa scolastica”.
“Questa amministrazione lo scorso anno ha confermato il costo di 4 euro + IVA a pasto per la primaria e 3,70 euro + IVA per l’infanzia -dice il segretario del Pd Tonino Basile-, quest’anno, invece, ha aumentato i buoni pasto a 4,50 euro per la primaria e 4 euro per l’infanzia, facendo partire, addirittura, il servizio nel mese di Novembre quando gli altri comuni a noi vicini, come Noto e Pachino, il servizio è già partito agli inizi del mese di Ottobre. Altra nota di demerito nella gestione del servizio di ristorazione scolastica è quella di non aver previsto eque riduzioni in base all’ISEE e al numero di figli che fruiscono del servizio mensa; ad esempio a Siracusa sono esentate le famiglie con Isee inferiore a 2.000 euro l’anno (fascia A) mentre per i redditi fino 5 mila euro (fascia B) il costo di ogni pasto è 70 centesimi per il primo figlio, 49 per il secondo e 35 per il terzo. Mentre per chi ha più figli sono previsti le tariffe di compartecipazione: fascia C (fino a 8.000,00 euro), 1,25, 0,88 e 0,63 euro; fascia D (fino a 12.000,00), 1,50, 1,00 e 0,75 euro; fascia E (fino a 16.000,00), 2,00, 1,40 e 1,00 euro; fascia F (fino a 25.000,00), 2,50, 1,75, 1,25 euro; fascia G (oltre 25.000,00), 3,50 per il primo figlio, 2,45 per il secondo e 1,75 euro per il terzo. Come si vede non è difficile migliorare il servizio, basta un po’ di studio o, ci accontentiamo, del copia e incolla!”.
“Il servizio mensa è ormai diventato un disservizio -aggiunge Basile-. Molte famiglie, incapaci di fare fronte al costo del biglietto, sono costrette a prendere i figli alle ore 12:00 per farli pranzare a casa per poi riportarli nuovamente a scuola. Spesso però i figli, soprattutto alla materna, non rientrano perché vogliono restare a casa. E così viene meno il progresso sull’inserimento, la frequenza scolastica, l’assiduità nella frequenza con conseguenti ripercussioni sull’apprendimento. Sulla gestione dei ticket meglio non proferire parola in quanto è noto a molti cittadini malcapitati il livello di approssimazione”.
“Ma i costi per mandare a scuola i nostri figli non finiscono qui. Si deve considerare il costo che alcune famiglie, specie quelle delle periferie, devono sostenere per il servizio scuolabus, anche questo partito in ritardo. Il costo mensile del servizio può arrivare a 69 € con un ISEE pari o superiore a 20.000€. A conti fatti una famiglia con due figli che vanno a scuola può spendere quasi 300€ al mese. Ancora una volta questa amministrazione mostra come i costi dei servizi essenziali devono essere scaricati sulle famiglie. Qualcuno, al nostro posto direbbe: “io con 300 euro al mese porto i vostri figli al ristorante con la limousine!” ma questo sarebbe solo folklore che lasciamo solo ai professionisti, noi rimaniamo sobri”.