Auto davanti i paletti antiterrorismo bloccano il centro storico. Anna Azzaro in Consiglio: “Invece di abbatterli, i muri si innalzano”
La foto simbolo dell’inciviltà degli automobilisti rosolinesi che rendono la vita impossibile ai diversamente abili è stata scattata nel cuore del Centro Storico: l’ingresso di Corso Savoia adiacente a Piazza Europa. Una vergogna che calpesta nella maniera più assoluta i diritti di chi è affetto da disabilità e che in diverse zone della città, spesso e volentieri è costretto a trovarsi ogni giorno di fronte a ostacoli insormontabili.
L’ennesimo scempio, stavolta, è stato immortalato con un cellulare di un cittadino, noto al nostro giornale per le sue continue battaglie e segnalazioni contro ogni forma di barriera architettonica in città, Carmelo Caruso, che ieri sera ha scattato la foto che raffigura una schiera di auto posteggiate di fronte ai paletti antiterrorismo recentemente installati lungo il Corso Savoia e indignato ha esclamato: “Altro che barriere antiterrorismo. Con quelle auto parcheggiate per transitare dal corso Savoia necessitano elicotteri. Dove sono i controlli? I vigili dovrebbero vigilare e non permettere il generarsi di simili situazioni che limitano l’accesso non solo dei disabili, ma disgraziatamente anche quello dei mezzi di soccorso, nel caso ce ne fosse bisogno“.
E se sulla carta l’obiettivo – assolutamente legittimo – della collocazione dei dissuasori, prevista dalla normativa europea vigente, è quello di interdire il transito ai veicoli per salvaguardare l’incolumità dei pedoni dall’altro, la realtà che ne viene fuori è sempre un’altra, cruda e ingiusta: “invece di abbattere le barriere per rendere la nostra città una città accessibile a tutti, Rosolini continua a innalzare muri“. Ad affermarlo e portare alla luce in seduta di Consiglio le problematiche che ne conseguono, è anche la consigliera comunale M5S, Anna Azzaro che tra gli scranni dell’aula consiliare ha voluto manifestare la propria delusione nel constatare la poca e persistente sensibilità sull’argomento “accessibilità”.
“Purtroppo ci siamo attenuti alla normativa, non potevamo fare altrimenti“, ha precisato il Sindaco Incatasciato.
“Ma la realizzazione di 21 paletti realizzati con profili tondi in ferro nero con sistema di sgancio lucchetto, non è consona all’eventuale rapidità di rimozione dei paletti, la cui chiave tra l’altro non si sa chi sia a custodirla. E nel caso di emergenze? Come si fa? Perché non prevedere l’installazione di paletti con sensori automatici ed elettronici come in altre città?“, ha ribattuto l’Opposizione in aula.
“Perché abbiamo dovuto effettuare i lavori in completa economia vista lo stato di default dell’Ente“, ha risposto il Primo Cittadino.
E intanto l’amarezza della consigliera grillina, e quella di tanti altri disabili come appunto Caruso, nel vivere ogni giorno un vero e proprio percorso a ostacoli, continua a misurarsi con una Rosolini in cui il livello di vivibilità e civiltà ancora nel 2020 è frutto della scarsa attenzione generale alla problematica. Solo buona volontà e un pizzico in più di buon senso umano e civico, è quello che tutti dovremmo attuare, compreso gli amministratori.