Aumentati a 210 i migranti a Rosolini tra condizioni igieniche precarie e sicurezza non assicurata
Gruppi di giovani migranti in giro fino a tarda notte alla ricerca di postazioni wi-fi e migranti che prendono il treno per non fare più ritorno.
Non procede come dovrebbe la permanenza dei minori non accompagnati ospitati al tensiostatico di contrada granati Nuovi. Il numero dei migranti è salito a 210, ma a scendere sono le condizioni igienico sanitarie riscontrate nei bagni: dai 12 bagni originari, infatti, 6 sono fuori servizio a causa di alcuni problemi nella rete fognaria.
Un problema che è stato riscontrato anche dallo stesso sindaco Giovanni Spadola che stamattina, assieme al personale dell’Asp di Rosolini, ha voluto verificare le condizioni igienico sanitarie della struttura.
“Abbiamo avuto modo di appurare che metà dei bagni, da qualche giorno, non sono funzionanti per un problema nella rete fognaria -dice il primo cittadino-. Vorremmo capire come mai non si è provveduto a sistemare il problema e per questo siamo in attesta della nota dell’Asp per inviare alla Prefettura quanto rilevato stamattina. Sicuramente è una situazione che non può continuare anche perché il numero dei migranti, in questi giorni, è aumentato fino a 210 unità”.
E intanto c’è chi va via. Non è raro vedere alla stazione ferroviaria di Rosolini giovani migranti ospitati nella struttura che, biglietto alla mano, decidono di cercare avventura. Prima tappa a Siracusa, poi verso Catania con destinazione finale Milano.
Sono in tanti, inoltre, a stazionare in vari punti della città alla ricerca di postazioni wi-fi ed avere un contatto con la famiglia o con gli amici.
“Su questo il problema dovrebbe rientrare in quanto sono state attiviate già due postazioni wifi nella struttura che consentiranno il collegamento per circa 100 utenze. Mi è stato assicurato che a breve il servizio sarà potenziato e questo dovrebbe evitare di vedere giovani fino alle 2 di notte in giro per la città. Ne va della loro sicurezza”.
Un problema complesso che adesso si è palesato in tutta la sua cruda realtà anche a Rosolini, città che da tempo ospita migranti in strutture private nelle quali, però, la gestione e l’integrazione è sempre stata più che soddisfacente.