Assolti i poliziotti accusati di violenza contro il giovane che si impiccò ad Avola nel 2016
Ieri, presso la Corte di Appello di Catania, è stata confermata la sentenza di primo grado di assoluzione con formula piena, nei confronti dei 5 poliziotti del Commissariato di Avola, l’ispettore Luca Macauda, il sovrintendente Gaetano Salafia (entrambi difesi dall’avvocato Sebastiano Troia) il sovrintendente Salvatore Alonge, l’assistente capo Massimo Cavallo e l’assistente capo Emanuele Isidoro(difesi dall’avvocato Raffaele Leone). La controparte era difesa dall’avvocato Signorello Paolo e Simona Vaccarisi.
Gli agenti erano stati già assolti in primo grado dal gup del Tribunale di Siracusa, al termine del processo con il rito abbreviato celebratosi nel luglio del 2018. La famiglia del giovane però aveva presentato ricorso in appello e oggi è arrivata l’assoluzione con formula piena dalla Corte d’Appello.
La vicenda giudiziaria ebbe inizio nel giugno del 2016 dopo il ritrovamento del cadavere di un 27enne, Sebastiano Caruso, impiccatosi a un albero. La famiglia della vittima presentò una denuncia sostenendo che il giovane, prima di togliersi la vita, nel corso di un controllo a cui avrebbero preso parte i poliziotti, sarebbe stato malmenato e poi ammanettato senza una procedura di arresto formale.
La vicenda infatti trae spunto proprio da un esposto e successiva denuncia-querela presentata dall’Avvocato Signorello presso la Procura della Repubblica di Siracusa, dopo il suicidio di Sebastiano Caruso, verificatosi il 18 giugno 2016, dopo la rottura definitiva del rapporto sentimentale, che durava da diversi anni, dello stesso con la compagna Serrentino Alessia, la quale, poche ore prima che lo stesso attuasse l’insano gesto, gli aveva chiaramente ribadito di non voler tornare con lui, in quanto i suoi genitori erano contrari alla loro relazione.
Nella denuncia, l’avvocato Signorello, per conto di Caruso Franzo, padre del Sebastiano riferiva di un controllo di Polizia eseguito la sera dell’11 giugno 2016 dagli agenti di Polizia Salafia e Macauda nei confronti di Caruso Sebastiano accusando i poliziotti di aver ripetutamente colpito lo stesso, alla presenza della fidanzata Alessia Serrentino, agli arti superiori e alle spalle.
Comportamenti violenti che, però, sono stati assolutamente sconfessati dalle sentenze sia in primo che in secondo grado. Oltre all’assoluzione di tutti gli indagati, la controparte è stata condannata al pagamento delle spese processuali.
Sull’assoluzione degli agenti si è pronunciato il Sindacato Autonomo di Polizia con forte un comunicato stampa:
“Dopo 5 anni di calvario giudiziario – recita la nota del Sap- cinque colleghi della Questura di Siracusa sono stati prosciolti da tutti gli addebiti dalla Corte d’Appello di Catania.
Questo episodio è un’ulteriore dimostrazione che nei confronti delle Forze dell’Ordine servono procedimenti giudiziari veloci e snelli.
È la nostra professione che ci chiama di sovente a doverci confrontare con il processo penale per motivi di servizio, ma questo implica effetti deleteri sia a livello professionale che penale.
In questo caso, ad esempio, i nostri colleghi hanno dovuto sostenere di tasca propria le spese legali e peritali, hanno avuto la carriera bloccata e il percorso professionale rallentato per non parlare poi della gogna mediatica subita.
Auspichiamo che il Disegno di Legge sulle Garanzie Funzionali presentato dall’On.le Tonelli venga discusso in Parlamento il prima possibile. Ai colleghi va la nostra solidarietà e vicinanza”.