All’Agriblea si lavora con la maglietta rossa: “favorire l’integrazione”
Anche Agriblea ha aderito oggi all’appello lanciato da Don Luigi Ciotti e dall’Associazione “Libera” di indossare: “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità”.
Il titolare Giorgio Agosta e tutti i dipendenti dell’azienda, italiani ed extracomunitari assieme, hanno indossato la maglietta rossa per ricordare le tante tragedie in mare dei migranti, a cui abbiamo assistito impotenti, e per riflettere che sebbene siamo diversi come persone siamo tutti uguali come cittadini.
Tutti i reparti operativi di Agriblea, dalla raccolta nei campi al reparto lavorazione ed essiccazione, alla selezione si sono fermati ad osservare un minuto di silenzio per le giovani vite morte nel mar Mediterraneo.
“Come recentemente fatto osservare dal Presidente dell’INPS Tito Boeri -dice Agosta-, all’Italia, alle nostre imprese servono migranti regolari per fare tanti lavori che gli italiani non vogliono più fare, pertanto è necessario creare una cultura dell’accoglienza capace di coniugare sicurezza, solidarietà e integrazione. Tale osservazione non solo è condividibile ma auspicabile venga inserita nell’agenda dei lavori del Governo attualmente in carica e di quelli futuri; nelle nostre campagne servono più migranti regolari per far fronte a un bisogno di manodopera sempre più crescente. La regolarizzazione fa si che chi viene per lavorare in Italia sia regolarmente assunto e giustamente retribuito; solo così si potrà combattere la piaga del caporalato, o peggio ancora, del lavoro in nero. Solo così si potrà costruire un’Europa moderna basata sui principi di libertà, uguaglianza e fraternità”.