Agricoltore vuole aiutare la città con sanificazione gratuita. Il sindaco dice “no”: “Solo ditte specializzate”
Riceviamo e pubblichiamo un video dell’agricoltore Andrea Candiano, ex consigliere comunale di Rosolini il quale, dai toni un po’ duri e arrabbiati, manda un preciso messaggio al Sindaco Incatasciato.
La vincenda
C’è chi nell’emergenza, ha messo in piedi una squadra per costruire mascherine, chi, ha radunato un piccolo esercito di agricoltori per sanificare tutta la città. E c’è chi, invece, come il Comune di Rosolini, in nome della tutela non solo delle persone ma anche dell’ambiente, preferisce affidarsi, anche quando privati offrono il loro aiuto gratuito, a ditte specializzate del settore – nel nostro caso la “IGM Rifiuti Industriali” – per le operazioni di disinfestazione che il periodo di allerta richiede e che, a Rosolini, sono in atto a più riprese già da qualche giorno (il secondo intervento di sanificazione sarà effettuato proprio stasera a partire dalle 22.30).
Tutto è partito con una richiesta indirizzata al Sindaco Incatasciato, dal Consigliere Comunale Luigi Calvo a nome del gruppo politico “Forza Rosolini” e dalla Ditta “F.lli. Candiano S.A.S.” con oggetto: “Proposta di disponibilità gratuita per ulteriore disinfezione”.
Nel documento, Calvo, assieme alla Ditta Candiano, dichiara di voler mettere a disposizione dell’Amministrazione Comunale, per il bene e la salvaguardia di tutta la cittadinanza, mezzi (trattori, camion, atomizzatori), prodotti per la sanificazione e un cospicuo numero di persone idonee alla guida e all’utilizzo di prodotti fitosanitari. Ovvero di poter rendere, a titolo completamente gratuito, un trattamento durante le ore notturne, che consisterà nella distribuzione mediante atomizzatori di 10.000 litri di acqua sanificata, utile a dare manforte alle attività già in corso di disinfestazione del manto stradale e marciapiedi di tutta la città.
La lodevole e ambiziosa istanza però, viene subito rigettata dal nostro Sindaco Incatasciato che, nel ringraziare il gruppo e la ditta per la sensibilità mostrata, in una nota protocollata ai due proponenti comunica che, “a seguito di opportuni approfondimenti con le Autorità preposte – si legge nel documento – ogni intervento di sanificazione del territorio cittadino continuerà a essere effettuato dall’Ente per tramite di ditte specializzate nel settore”.
Le operazioni di disinfezione straordinaria della città, in pratica, secondo le precise motivazioni espresse dal Primo Cittadino, non possono essere rimandate a interventi autonomi di terzi “in quanto, se non opportunatamente gestite, sarebbero potenzialmente lesivi dell’incolumità dell’ambiente e delle persone”.
Una tutela che non sarebbe garantita, secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità e le agenzie ARPA a cui si rifà il Sindaco, nel caso in cui si faccia un uso indiscriminato dell’ipoclorito di sodio (candeggina), sostanza corrosiva per l’ambiente e dannosa per le persone.
Lecita accortezza questa, se non andasse, però, in contrasto con la richiesta di Calvo e Ditta Candiano che proporrebbero, da come si può constatare dalla lettura del documento da loro presentato, l’utilizzo di sanificanti per ambienti naturali, molto simili all’amuchina, e non la pura candeggina.
“Sono amareggiato – commenta Candiano, ex consigliere comunale –, perché volevo dare un contributo alla città, come tanti altri agricoltori che, in altri paesi, sono potuti intervenire in aiuto perché legittimamente autorizzati”.
E se appunto in qualche comune, come ad esempio Pachino, di fronte al pericolo Coronavirus, la cronaca ci racconta che tutti, cittadini e amministratori, viaggiano sulla stessa strada, in un’ottica di “sfida” alle urgenze e in uno spirito di solidarietà e sinergia tra privati e Istituzioni, in altri comuni come il nostro, agire secondo i protocolli, anche se dovesse richiedere più tempo e denaro, è ritenuta la via giusta nella lotta a una tale pandemia senza precedenti.
Sarà davvero questo il rimedio più giusto? Non lo sappiamo, in quanto appunto si parla di rimedi e non di soluzioni, ma una cosa però, ci sentiamo di suggerirla a tutti: ciò che potrebbe di certo aiutare in casi estremi come quello attuale, è la collaborazione.