Addio all’imprenditore Pietro Spatola, “uomo d’altri tempi”

Addio all’imprenditore Pietro Spatola, “uomo d’altri tempi”

Si è spento ieri, all’età di 69 anni, Pietro Spatola.

La notizia, arrivata ieri mattina dal reparto malattie infettive dell’ospedale Umberto I di Siracusa, è stata un fulmine a ciel sereno per la famiglia e la comunità rosolinese.

A seguito di un intervento chirurgico per problemi cardiologici, le sue condizioni di salute sembravano stabili.

Purtroppo però un’infezione improvvisa, causata dall’abbassamento delle difese immunitarie, non gli ha lasciato scampo.

Imprenditore rosolinese nel settore della trasformazione agricola delle carote, Pietro Spatola ha vissuto la sua vita professionale con estrema lungimiranza e grande spirito di sacrificio.

 Nella vita privata era capace di tessere relazioni di grande stima. Sempre attento al rispetto dell’altro,  distinto ed elegante, è stato un uomo d’altri tempi per il tratto signorile che lo distingueva, l’innata gentilezza e la disponibilità verso tutti.

Attaccato alla vita, fino agli ultimi istanti, è stato un grande combattente. E lo è stato anche per la sua città.

Grande sostenitore e affezionato lettore del Corriere Elorino, Pietro Spatola ha portato avanti battaglie e denunce sociali, tramite il nostro giornale; tra le più forti quella contro le discariche abusive in contrada Coda Lupo. La sua gentilezza è stata più volte testimoniata a favore della comunità rosolinese con donazioni ad associazioni e alla città tutta.

L’ultima, assieme all’amico Roberto Savarino, è stata la donazione del defibrillatore che doveva essere installato in Piazza Saro Adamo, purtroppo vandalizzato e mai più installato.

Mancherà il tono di pacatezza e decisione della sua voce, la sua determinazione, l’eleganza e la fermezza con cui portava avanti le giuste cause per Rosolini.

I suoi funerali si svolgeranno domani alle ore 16 in Chiesa Madre.

La redazione si unisce al dolore della famiglia che Pietro Spatola tanto amava.

Alla moglie, ai figli Salvatore, Luisa e Antonietta, che fino alla fine gli sono stati accanto, lascia in eredità una solida unione familiare.

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