Il “Santa Alessandra” con meno di 600 alunni perde l’autonomia. Il sindaco: “Stiamo lavorando per salvarlo”
Dopo la perdita del “Sacro Cuore”, la città di Rosolini rischia di perdere la dirigenza di un altro istituto comprensivo, il Santa Alessandra. E sarebbe una grave perdita che la città non merita.
Con decreto regionale, infatti, è stato disposto che gli istituti con meno di 600 alunni debbano perdere la propria autonomia scolastica ed il 2° Istituto comprensivo “Sant’Alessandra” al momento è fermo a quota 575. Ed il prossimo anno, l’istituto sarà diretto tramite una “reggenza” esterna in attesa di capire se si possa mantenere la personalità giuridica cercando di aumentare il numero di iscrizioni. Qualche anno fa il “Sacro Cuore” perse la propria autonomia dirigenziale per soli 5 alunni.
Per evitare la perdita del “comprensivo” si è svolto in questi giorni un incontro tra il sindaco, dirigenti e docenti, al fine di predisporre un atto amministrativo che possa garantire il raggiungimento del numero di alunni necessari in tutti e tre istituti comprensivi. Una riunione chiesta soprattutto da docenti e personale del “Sant’Alessandra” preoccupati dalla situazione che potrebbe compromettere alcuni posti di lavoro.
“Il prossimo anno l’attuare dirigente del Santa Alessandra sarà spostato in un altro istituto e prenderà la reggenza anche del 2° istituto comprensivo di Rosolini –dice il sindaco Corrado Calvo-. Il decreto regionale non può essere modificato e sostanzialmente negli istituti che non si arriva a 600 alunni si perde la personalità giuridica. Abbiamo svolto un incontro per capire le contromisure da adottare e creare le condizioni per riacquisire il patrimonio di alunni superiore a 600. Stiamo predisponendo un atto deliberativo in cui sarà istituita una commissione al fine di monitorare i flussi di iscrizioni nel prossimo mese di settembre”.
Anche il “Calleri” di Pachino con i suoi 565 alunni non arriva a 600, perderà la propria autonomia dirigenziale. In questo senso si punterà ad accorpare la sede di Rosolini con l’Archimede. “In questo caso –conclude il sindaco-, abbiamo cercato di trovare una soluzione favorevole al territorio”.