Dagli alunni della 3ªF dell’Istituto “De Cillis”: “La mafia uccide, il silenzio pure”
Giorno 23 maggio 2017, noi alunni della classe 3ªF dell’istituto comprensivo “De Cillis”, abbiamo partecipato ad un incontro che si è svolto presso l’auditorium “G. La Pira” in ricordo della morte di Giovanni Falcone e della lotta contro la criminalità organizzata, con la presenza del sindaco Corrado Calvo, di tutta l’amministrazione comunale e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si conoscevano fin da piccoli, abitavano nello stesso quartiere e si sono ritrovati colleghi. Essi erano, infatti, due magistrati che hanno combattuto contro la mafia e che insieme sono riusciti ad organizzare un Maxiprocesso e a fare arrestare centinaia di criminali mafiosi. Questa è stata la principale causa della loro morte. Infatti, pochi anni dopo, precisamente il 23 maggio 1992 il primo magistrato, Giovanni Falcone è stato ucciso allo svincolo di Capaci, sull’autostrada da Punta Raisi a Palermo. 1000 kg di tritolo uccidono il magistrato, la moglie e 3 agenti della sua scorta.
57 giorni dopo anche Paolo Borsellino perde la vita. Il 19 luglio 1992, alle ore 16.58, una Fiat 126 rubata contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo esplose in via Mariano D’Amelio 21, sotto il palazzo dove viveva la madre di Borsellino, presso la quale il giudice quella domenica si era recato in visita.
Oltre ad aver ascoltato i vari discorsi a proposito di questa tematica, abbiamo visto due video molto significativi dove erano riportate alcune citazioni dei due eroi che hanno combattuto contro questo fenomeno che purtroppo caratterizza la nostra regione.
Un pensiero di Giovanni Falcone che ci ha particolarmente colpito è stato: “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.” , perché ci ha fatto capire che nonostante tutto, la mafia non sarà mai più potente dell’amore per la patria, della giustizia e della voglia di andare avanti. Falcone e Borsellino sapevano che, nonostante la paura, il loro lavoro doveva andare avanti e non dovevano lasciarsi abbattere dalle intimidazioni o dai pregiudizi.
La morte di questi personaggi mostra come viene a mancare il rispetto per la vita. Dal discorso di Papa Giovanni Paolo II ricordiamo che nessuna organizzazione criminale può offendere questo diritto di Dio.
Alla fine, è stato raccomandato a noi giovani di denunciare perché, tutto ciò che non funziona nel sistema e che è contro il bene dei cittadini è mafia e, come cita una famosa frase: “La mafia uccide, il silenzio pure.”
Alessia Cerruto, Giulia Francesca, Concetta Giunta,
Michele Spatola, Salvatore Garofalo