Giovani Rosolinesi: “Condanniamo gli atti criminosi e invochiamo l’intervento dello Stato”
Nella foto in evidenza: il gruppo consiliare Giovani Rosolinesi.
La vicepresidente del consiglio Concetta Cavallo, nonché capogruppo consiliare di “Giovani Rosolinesi” (nella foto), interviene per comunicare “profonda condanna per gli atti criminosi che stanno coinvolgendo in questo momento Rosolini“, diffidando dalle “strumentalizzazioni fatte ad hoc per far credere che la colpa dello stato di illegalità attuale sia dovuta al sindaco, perché siamo più che consapevoli che il ruolo del primo cittadino non sia quello di sindaco-sceriffo ma di garante della sicurezza sociale”.
“Rosolini in questi mesi sta attraversando un periodo di profonda sofferenza dovuto a continui episodi criminali che giornalmente portano i nostri concittadini a leggere sulla stampa notizie di reato, auspicandosi di non essere tra i prossimi destinatari” – scrive la vicepresidente a nome del gruppo Giovani Rosolinesi.
“Come gruppo politico di governo in questa città ci preme l’obbligo di informare l’intera comunità del nostro instancabile impegno alla lotta di ogni sorta di illegalità. Sino a stamattina la sottoscritta assieme all’assessore Gradante ci siamo recate presso la caserma dei carabinieri per conferire con il comandante della stazione al fine di monitorare la situazione attuale”.
“Tuttavia – continua – ci accorgiamo come nonostante l’impegno da noi impiegato la città ha bisogno di urgenti aiuti da parte dello Stato. Siamo in una situazione tale da non poter più andare oltre, ed invochiamo al principio di sussidiarietà costituzionalmente previsto, nella richiesta di un aiuto da parte delle autorità statali nel contrasto ad ogni forma di illegalità. Tutto ciò però non può prescindere da un contributo di tutti voi nostri cari concittadini. L’appello che vogliamo rivolgervi è quello di denunciare. Se vedete qualcosa a danno del vostro vicino o rinvenite qualche pericolo andate a denunciarlo! Fatelo per la nostra città! Fatelo per i nostri figli! Fatelo per la comunità del domani!”
E poi conclude: “Diffidiamo dalle strumentalizzazioni fatte ad hoc per far credere che la colpa dello stato di illegalità attuale sia dovuta al sindaco, perché siamo più che consapevoli che il ruolo del primo cittadino non sia quello di sindaco-sceriffo ma di garante della sicurezza sociale, ruolo che ad oggi Giovanni Spadola sta esercitando con l’ausilio di tutti gli strumenti di cui possiede. Tavoli e confronti con la prefettura sono già stati avviati, ma ciò che serve è una seria lotta collettiva che parta da noi”