Per non dimenticare la Shoah: Istituto Calleri di Rosolini e l’ANPI uniti per la memoria

Per non dimenticare la Shoah: Istituto Calleri di Rosolini e l’ANPI uniti per la memoria

Imparare la Shoah attraverso la ricerca, lo studio e la creazione. E’ stato questo l’obiettivo che è stato ampiamente raggiunto dall’istituto “Paolo Calleri” e dall’Associazione Nazionali Partigiani Italiani (Anpi) che hanno promosso una settimana di momenti di riflessione culminata oggi pomeriggio con una mostra svoltasi in piazza Faustino Maltese.

Una settimana in cui gli studenti del “Calleri” sono stati impegnati in diverse attività come lavori di gruppo, discussioni, partecipazioni e l’interessante conferenza con il professor Filippo La Fauci nonché l’incontro on line con Edith Bruck, per concludere con la realizzazione di una mostra con opere artistiche ispirate al tema.

“L’approccio didattico adottato è stato quello del “learning by doing” -ha detto la docente Graziella Gambuzza del “Calleri”-, in cui gli studenti hanno imparato attraverso la ricerca, lo studio e la creazione. Questo approccio ha permesso loro di interiorizzare i saperi in modo più efficace rispetto alla semplice lettura di testi. In particolare, alcuni studenti hanno realizzato un treno di cartone, mentre altri hanno approfondito l’opera Shalechet, traducibile dal tedesco come “foglie cadute”, con la realizzazione di un’installazione artistica che riprende le maschere di volti d’acciaio”.

I lavori realizzati dagli studenti sono stati esposti oggi pomeriggio lungo Corso Savoia, in piazza Faustino Maltese.

Sottolineata più volte l’importanza di ricordare la Shoah “per evitare che simili atrocità si ripetano”, come ha ricordato la studentessa Gaia Nigito. “Tutti noi siamo uguali, non abbiamo differenza né tra colori né tra nazionalità”. La rappresentante d’Istituto, Denise Scarso, ha detto “che non si tratta solo di una guerra a livello mondiale, ma di un vero e proprio sterminio, un genocidio che non deve più accadere. Ed è per questo che è importante ricordare”.

Prima della mostra anche la visione del film “La vita è bella” di Roberto Benigni al cineteatro di Santa Caterina.

L’iniziativa, nata all’interno della scuola, è stata poi estesa alla città, grazie anche alla proposta dell’ANPI, che ha visto nel progetto scolastico “un’opportunità per coinvolgere l’intera comunità -ha detto Paolo Covato-. Questo ha trasformato un progetto scolastico in un momento di riflessione condivisa, che ha arricchito il significato dell’iniziativa. Il progetto ha dimostrato che i giovani, stimolati adeguatamente, sono in grado di affrontare temi complessi e di produrre risultati straordinari. Sono molto contento di questa collaborazione che sicuramente sarà riproposta in futuro”.

 

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