Spadola risponde all’opposizione: ““A proposito del dipendente esterno per il Comune e quant’altro…”

Spadola risponde all’opposizione: ““A proposito del dipendente esterno per il Comune e quant’altro…”

Il Sindaco di Rosolini, Giovanni Spadola, ha rilasciato una dichiarazione in risposta alle critiche mosse dai consiglieri di opposizione riguardo alla gestione del personale comunale.

Spadola respinge le accuse, definendo l’intervento dell’opposizione “scandaloso” e “offensivo” nei confronti dei dipendenti comunali accusando l’opposizione di “strumentalizzare il disagio dei dipendenti per fini politici”, vantandosi di essere artefice dei risultati ottenuti dalla contrattazione sindacale, che ha portato alla sottoscrizione di un contratto decentrato approvato all’unanimità. Il Sindaco evidenzia in particolare la “progressione orizzontale” prevista dal contratto, una misura attesa da oltre un decennio.

Ecco il testo integrale della risposta del sindaco Giovanni Spadola ai consiglieri di opposizione:Come molti miei concittadini prendo atto che, ancora una volta, l’opposizione utilizza artificiosamente una presunta eloquenza, finalizzata al nulla, per sferrare l’ennesimo affondo all’Amministrazione guidata dallo scrivente. Trovo infatti scandaloso ed offensivo, non nei confronti del Sindaco, ma dei dipendenti stessi ai quali viene manifestata, una presunta ed ipocrita solidarietà, l’intervento dell’opposizione.

Ancorché i dipendenti abbiano infatti espresso il loro dissenso rispetto ad alcune scelte fatte in materie di personale, dissenso sintomo della reale e motivata sofferenza che si protrae da anni, e benché ammetto di risultare in parte amareggiato per non essere riuscito appieno a far comprendere le ragioni di tali scelte, reputo pur tuttavia giustificate e legittime le loro rimostranze, rientranti nell’ordinaria dialettica fra il “datore di lavoro” e le “rappresentanze sindacali”.

Vergognoso risulta invece il tentativo di strumentalizzare tale disagio per bieche finalità politiche arrivando, addirittura, ad incensarsi quali paladini e artefici dei risultati ottenuti a seguito di una serrata ma fruttuosa contrattazione che, da posizioni apparentemente distanti, chiariti tutti gli aspetti normativi, si è conclusa con la sottoscrizione di un contratto decentrato approvato all’unanimità fra parte pubblica e parte sindacale, prevedente, fra l’altro, anche la progressione così detta orizzontale, ipotizzata da oltre un decennio e che nella fattispecie troverà applicazione con decorrenza dal 1° gennaio 2024.

Prescindendo comunque dai fatti specifici e soprattutto evitando, l’umiliante disamina delle motivazioni per le quali è stato richiesto l’utilizzo a scavalco di personale di altra amministrazione, che ripeto, a torto o a ragione, ma in ogni caso con legittima reazione, ha scatenato le rimostranze delle R.S.U. dell’Ente, appare utile e necessario richiamare sinteticamente le motivazioni delle condizioni di disagio in cui si ritrovano i dipendenti del nostro Comune.

Lungi dalle mie intenzioni fare esercizio di dietrologia, ma col preciso intento di riportare la verità storica, giova infatti ricordare che in altri tempi – quando a governare le sorti del nostro Comune erano gli “Avi”, i “Padrini” e i “Figliocci” di buona parte degli attuali cavalieri bianchi (oserei dire smacchiati con tanto di varechina, di cui si percepisce tuttora l’odore..) – vennero assunti tutti gli atti scellerati che hanno determinato da una parte, la stabilizzazione con declassamento del personale a tempo parziale e dall’altra, le condizioni economiche alla base dell’attuale dissesto finanziario dell’Ente. Erano tempi in cui, la presunta solidità delle finanze dell’Ente, consentiva spese “pazze”, incarichi per esperti, collaboratori ecc…. Erano anche i tempi in cui, benché tendenzialmente falliti ci si poteva permettere, fra le tante spese superflue, di attivare le procedure per l’integrazione oraria di tale personale e ancora o meglio anche, la rispettiva progressione verticale. Le norme dell’epoca, lo consentivano, ma nulla venne fatto, si continuò e festeggiare, in compagnia di “amici” e “parenti”, lasciando nell’oblio questo personale che oggi, ancor più di prima, risulta fondamentale per la gestione del nostro Comune.

La progenie di questa classe politica “navigata” piange oggi lacrime di coccodrillo, pretende di cavalcare la tigre e cospargendosi di incenso, grida allo scandalo, ove scandaloso risulta il relativo ingresso a gamba tesa, avocando addirittura a sé l’assunzione da parte di questa amministrazione di atti di indirizzo politico recentemente assunti, che hanno costituito fattore determinante per la sottoscrizione del citato contratto decentrato di lavoro 2024. Sarebbe stata infatti l’attività svolta in commissione a determinare l’assunzione di tali atti. Roba da fantascienza ma soprattutto “vile” tentativo di strumentalizzare il disagio di tutti i dipendenti a tempo parziale e l’attività svolta dalle R.S.U. in nome e per conto di tutti i dipendenti comunali.

Non illudetevi, oppositori dell’ultima ora e portatori di quel peccato originale causa del dissesto finanziario ma anche politico del nostro Comune, il vostro tentativo non sortirà gli effetti sperati, già in molti, in rappresentanza dei dipendenti, hanno percepito, ove fosse necessario sforzarsi più di tanto, il vostro strumentale ed interessato tentativo e ne sono rimasti sinceramente schifati.

Il vero plauso va infatti rivolto proprio alla Rappresentanza Unitaria Sindacale dell’Ente che con determinazione, a seguito di una contrattazione fruttuosa, ha stimolato questa Amministrazione, che sciolto ogni dubbio in merito ed approfondendo, con l’ausilio della dirigenza dell’Ente, tutti gli aspetti normativi,  ha assunto gli atti propedeutici per la sottoscrizione dell’accordo.

Sulla base di questo confronto, prescindendo dalla dialettica più o meno accesa, si confida per il successivo esercizio finanziario 2025, per raggiungere ulteriori traguardi  sulla gestione del personale, ivi incluse le progressioni verticali.

Tutto il resto è politichese, materia da mestieranti della “parola” che poco interessa i nostri concittadini”.

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