Tino Di Rosolini: “Indignato ma non sorpreso. È alto il livello di intimidazione in città”
“Sono indignato ma non sono sorpreso per quanto successo perché fatti di questo tipo sono successi durante e dopo la campagna elettorale”.
Ad intervenire su quanto accaduto oggi a seguito del post non felice del consigliere comunale Daniele Giurato (che poi ha presentato le scuse), è il consigliere di opposizione Tino Di Rosolini, candidato sindaco nelle ultime elezioni amministrative.
Per Di Rosolini “non vorrei che qualcuno mitigasse le scuse del consigliere Giurato nei confronti della cittadina come atto sufficiente per dirimere questa polemica come anche le scuse del sindaco possono essere giustificative di una inerzia nei confronti di chi è sempre al di sopra delle righe. Ho denunziato questo doppio atteggiamento tra chi colpisce e chi cerca di mitigare la stangata, come unica medaglia che ha due facce. E l’elemento unico è sempre quello dell’intimidazione”.
E poi Di Rosolini elenca i fatti “che hanno nell’intimidazione il filo conduttore: come l’intimidazione fatta sotto il palco alla dottoressa Micieli, la strumentalizzazione di un disabile al quale fu scritto in fronte un messaggio contro il candidato Di Rosolini, non ultima la dichiarazione del presidente del consiglio che ha negato di leggere in aula la mozione d’ordine presentata dal consigliere Giuseppe Guastella”.
“Tutto questo ha un’unica trama -sottolinea Di Rosolini-. Rispondere o bussare alle porte per dire “ma come ti stai mettendo contro di noi?”. Una politica intesa come “con me o contro di me”. L’incivile proposta politica ha preso piede in questa città. I nodi arriveranno al pettine e il Prefetto deve essere cosciente del livello di intimidazione che si vive in città”.
“Solidarietà alla cittadina -conclude Di Rosolini-, e plaudo alla consigliera comunale Collemi per aver avuto un atteggiamento chiaro. Perché non stanno intervenendo le altre consigliere che rimane silenziosa nonostante il conclamato errore? E il sindaco pensa di uscire fuori da questa situazione con delle scuse? È un circuito anomale che viene fuori tra cittadini e istituzioni, ed è il corto circuito della democrazia”.