Obiettivo? Screditare e diffamare Borrometi. L’ex deputato Gennuso e due giornalisti a processo
Articoli confezionati ad hoc che “esorbitavano dal legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica” con l’obiettivo di diffamare la reputazione di Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agenzia Giornalistica Italia (Agi), giornalista che vive da nove anni sotto scorta per via delle sue inchieste sulla criminalità siracusana.
Al termine delle indagini preliminari i magistrati della procura di Siracusa Fabio Scavone e Andrea Palmieri hanno emesso un decreto di citazione in giudizio per l’ex deputato regionale Giuseppe Gennuso, per il direttore del giornale “Diario 1984”, Giuseppe Guastella, per il giornalista Giuseppe Gallinella e per una donna, Valeria Micalizzi.
A dirigere il “disegno criminoso” sarebbe stato proprio l’ex onorevole Gennuso, attualmente agli arresti domiciliari per scontare un residuo di 8 mesi di reclusione dopo aver patteggiato una pena per traffico di influenze di 1 anno e 2 mesi. Gli altri imputati, invece, dovranno difendersi dall’accusa di aver “concorso” tra di loro con una serie di articoli con i quali avrebbero diffamato non solo la reputazione di Paolo Borrometi ma anche quella del vice questore aggiunto della Polizia di Stato, Antonino Ciavola.
“Con le auto di scorta, quindi con i soldi degli italiani, si reca in convegni per presenziare e reclamizzare il suo libro e manifestazioni di protesta che si svolgono in tutta Italia o si reca agli incontri con il suo amichetto del cuore” scriveva Guastella in un articolo dell’agosto del 2019. O ancora passaggi sul “nonno strozzino di Borrometi” ed ancora “ci dicono da Modica che Borrometi appartiene alla categoria degli psicopatici. E ci raccontano le aggressioni che ha operato ai danni di persone che non prendevano seriamente le sue denunce e le trappole elaborate per incastrare i suoi antagonisti facendo posizionare in alcune vie cittadine o i carabinieri o gli agenti della Polizia di Stato” “per la gioia dell’impostore Paolo Borrometi”.
Nel 2020 appaiono alcuni articoli di Guastella e Gallinella contenenti una trascrizione integrale della registrazione del colloquio tra Valeria Micalizzi e Giuseppe Modica, privo, per i magistrati, di verifica della veridicità delle circostanze da esso emergenti e del vaglio della continenza delle espressioni e corredato da passaggi puramente denigratori della figura personale e professionale della persona offesa, “conversazioni tra un poliziotto e una giornalista conferma che Paolino ha detto solo bufale”.
Ed ancora su commissione di Gennuso veniva realizzato un pamphlet dal titolo “Parlano di Borrometi”, contenente articoli caratterizzati da passaggi offensivi della reputazione di Paolo Borrometi. “Borrometi e Ruotolo non potete permettervi di chiudere la bocca a nessuno perché vi daranno i calci in culo che meritate” “Borrometi sa vendere le sue balle come riesce a farlo un abile commerciante”.
A tutto questo si aggiungono le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, che oggi vive in una località segreta, rese direttamente in procura a Catania. Secondo le sue dichiarazioni “nell’estate del 2019” Guastella avrebbe ventilato l’ipotesi che “Giannuso, dietro compenso in denaro, avrebbe apprezzato che io avessi fornito loro notizie delegittimanti e diffamanti sul capitano dei carabinieri di Siracusa, Vincenzo Alfano (perché nell’arresto del 2018 il capitano gli aveva messo le manette ai polsi a Gennuso davanti a tutti), e sul giornalista Paolo Borrometi che in più occasioni aveva dipinto l’ex deputato Gennuso come soggetto vicino ai mafiosi”.
Il collaboratore di giustizia sarebbe stato contattato più volte dal Gallinella ma non avrebbe acconsentito ad essere intervistato, recandosi poi in Procura. «Il Gallinella mi disse: “dai facciamo questa cosa su Borrometi, a te ti credono, Gennuso ti da un mare di soldi, ti sistemi per sempre”. Approssimativamente credo si trattasse di 50 0 100 mila euro che mi erano stati offerti» e che avrebbe dovuto ritirare presso uno studio legale di Roma.
A tutte queste accuse gli imputati potranno difendersi il prossimo 15 settembre davanti al giudice unico del Tribunale di Siracusa. Giuseppe Gaustella sarà difeso dall’avvocato Aldo Ganci, Valeria Micalizzi dall’avvocato Giuseppe Gurrieri, Giuseppe Gennuso dall’avvocato Corrado Di Stefano e Giuseppe Gallinella dall’avvocato Diego Castelli.