“L’ultima culla”, la poesia di Pina Magro per le piccole vittime del naufragio di Cruto
Una tragedia, un dramma, in mezzo a mille interrogativi e alla percezione di un rimpallo di responsabilità fra le istituzioni.
In mezzo a tutto questo rumore dopo la strage di Cutro, tra dichiarazioni, minuti da ricostruire, vuoti da riempire, rabbia e indignazione, c’è anche chi nel silenzio con la sua poesia ha steso un candido velo bianco sui corpi esanimi dei nostri fratelli e dei tanti bambini.
A loro, a quei piccoli indifesi, vittime del naufragio, la scrittrice rosolinese Pina Magro ha dedicato “L’ultima culla”, una commovente poesia che riportiamo di seguito.
L’ULTIMA CULLA
L’ ultima culla il mare, tenera Stellina.
Dalle mani inerti della mamma
sei scivolata nell’abbraccio delle onde.
Sono ora dell’acqua le carezze.
Candido lenzuolino è la bianca spuma
che ti avvolge nel buio della notte.
Una ninna nanna la soave sinfonia del mare
per chiudere i tuoi occhi al sonno della terra
e riportarti Stellina su nel Cielo.
Sulla riva devastata la tutina rosa
e gli occhi atterriti di una bambola
per le nefandezze umane.
Pina Magro
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