Rosolini, Stefano Bonaccini incontra i rappresentanti provinciali del Pd, cittadini e produttori agricoli

Rosolini, Stefano Bonaccini incontra i rappresentanti provinciali del Pd, cittadini e produttori agricoli

Un incontro riuscito, con i rappresentanti provinciali del Partito Democratico ma anche con cittadini e produttori agricoli locali che in questi giorni si ritroveranno a contare i danni del maltempo delle ultime ore che ha creato disastri al settore agricolo in Provincia.

Stefano Bonaccini è arrivato a Rosolini alle 15.30 per l’atteso incontro presso il Mangimificio F.lli Cavallo, “un luogo scelto non a caso – ha detto il segretario del circolo locale Tonino Basile- perché rappresenta una delle aziende cardine del tessuto produttivo della nostra zona”. E di “zona”, infatti, è necessario parlare. Rosolini è stata l’unica tappa in provincia di Siracusa di Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico.

Grazie ad Antonio Nicita – ha continuato il segretario locale Basile- e Tiziano Spada, che hanno voluto fortemente, come tutti noi, l’incontro con Bonaccini. Loro, in particolare, hanno speso energie e hanno fatto sentire tutto il loro peso politico affinché questo incontro avvenisse. Sono due rappresentanti del territorio che sentiamo particolarmente vicini”. 

Presente a questo incontro, oltre a Nicita e Spada, anche il deputato Nello Di Pasquale, i sindaci dei comuni della provincia come Marco Carianni, sindaco di Floridia, l’ex sindaco di Canicattini, o ancora consiglieri comunali del Pd dei vari comuni, come quelli di Pachino e Rosolini, con Piergiorgio Gerratana, l’ex sindaco di Rosolini Giovanni Giuca, il Segretario dei circoli di Siracusa Santino Romano,  e il Presidente Anci Paolo Amenta.

Ad aprire l’incontro sono stati gli interventi di Spada, Amenta, Giuca e Gerratana, prima di dare la parola a Bonaccini che ha subito espresso la sua solidarietà a tutto il comparto zootecnico e agricolo, colpito dai danni del maltempo.

Tra i temi cardine del suo intervento, la sanità, con “il Governo Meloni che ha deciso che questa non è una priorità – ha detto- dimenticando la sanità pubblica. Basti pensare che per la prima volta dopo anni i finanziamenti scendono sotto il 7% del Pil”, e la necessità quindi, proprio in tema di sanità- ma non solo, “di ridurre le distanze tra Nord e Sud, o – ha detto- una parte del paese correrà più forte dell’altra e una resterà sempre indietro”.

 

E poi il tema caldo dell’autonomia differenziata: “Io sono di quelli che per primi la proposero, studiando con 60 parti sociali diverse. Io proposi una autonomia che è diventata un patrimonio del centrosinistra, ma fu anche apprezzata da presidenti del centrodestra al Sud”.  Per Bonaccini “servono i livelli  essenziali di prestazioni, serve una legge quadro votata dal Parlamento per superare la spesa storica, e poi va tolta  l’espressione dei ‘residui fiscali’ perché, se trattieni le tasse,  si avvicina più alla secessione che all’autonomia differenziata. Bonaccini ha poi sottolineato “di non volere un euro in più,  l’importante è gestire noi alcune risorse che già arrivano”. Ma anche su queste risorse “se non sai quanto ti arriverà, si ingessa la programmazione”.

Infine la riflessione sul Partito Democratico che “deve tornare ad essere il partito dei lavoratori”. “Dobbiamo tornare ad essere un partito più popolare, tornare tra le persone. Due settimane fa sono stato a Mirafiori e ho scoperto che era da più di 10 anni che un Segretario Nazionale non ci andava, e io peraltro non lo sono”.

Non è mancato – e non poteva certamente mancare in questa fase- il tema Primarie.Io non mi permetterei mai di dire che tutti i migliori stanno con me, come ho sentito da altri in questi giorni. Sarebbe offensivo lo dicessi e il PD è una comunità che dovrebbe rispettarsi di più. Se a chi è stato sempre nel gruppo dirigente o ha avuto ruoli di governo chiediamo per una volta di andare in panchina, non gli dobbiamo delle scuse! Possono comunque dare una mano, anche se non dalla prima fila, e tornare alla militanza. So che le primarie non sono uno strumento perfetto ma se proprio dobbiamo scegliere un candidato preferisco che lo facciamo insieme e che non la facciano in quattro persone chiuse in una stanza a Roma “- ha concluso.

 

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