Rosolini, dilagano i furti di marmitte dalle auto, i catalizzatori valgono più dell’oro
FOTO IN EVIDENZA RAPPRESENTATIVA: FONTE WEB
“Vorrei lanciare un messaggio: stanotte, hanno pensato bene di fregarmi la marmitta della Yaris, vecchia di 20 anni. Con il crick hanno alzato l’auto e tagliato la marmitta”.
È il video che ha pubblicato su Facebook un cittadino rosolinese, Angelo Gerratana (qui il video), e sotto il quale tanti altri cittadini hanno commentato di essere stati vittime dello stesso identico furto.
L’auto? Sempre una Yaris. Tra i 15 commenti al post, sono 6 ad aver raccontato la stessa esperienza. A questi si aggiungono altri cittadini che però non hanno usato i social per raccontarlo.
“Purtroppo stanotte non sei stato l’unico a subire quel tipo di furto” -commenta qualcuno al signor Gerratana, o ancora “L’hanno rubata a mio papà, e a mio fratello“, “Anche nella mia Yaris e in quella di mio Padre”, “Questa notte è successo anche a me“, “Anche a mio genero“, e infine “Anche a mia mamma che ha una Yaris, le hanno rubato dei pezzi”.
Pare che a commettere i furti siano “forestieri”, non rosolinesi, che di giorno individuano le auto e di notte agiscono. I ladri non smontano, ma “strappano” le marmitte, causando inoltre altri danni al veicolo oggetto del furto.
Perché il furto delle marmitte catalitiche? Perché i materiali che compongono l’involucro interno sono rari e preziosi e pare valgano più dell’oro. Bastano cento catalizzatori rubati da automobili per intascare fino a 30 mila euro. Merito di tre metalli rari.
Sono il palladio, il platino e il rodio (presenti in quantità variabili) il cui valore era già schizzato alle stelle, e che hanno visto aumentare ulteriormente le proprie quotazioni a seguito della guerra in Ucraina che ha colpito il settore estrattivo. Se platino e palladio stanno tra i 30 e i 60 euro al grammo, il rodio arriva addirittura a 460 euro. È chiaro quindi che rivendere al mercato nero un catalizzatore smembrato può essere estremamente remunerativo.
E perché hanno preso di mira le Yaris? Una riposta certa non c’è, ma non pare che sia perché più facilmente estraibili ma perché sono tra le autovetture i cui catalizzatori hanno maggiori tracce di metalli preziosi. Non tutte le auto infatti ne hanno traccia.
L’aumentare dei furti di marmitte si attesta ovunque, in Italia e non solo.
Come poterlo evitare? Non è, chiaramente, semplice. Chi ha modo di tenere la propria auto in garage, si appresti a farlo. Per chi invece non ha posto auto, dato che questo tipo di furto richiede il sollevamento del veicolo, è consigliabile dotare il sistema di antifurto di un sensore di spostamento, soprattutto se l’auto rimane per molte ore in un parcheggio non controllato dove un furgone può affiancare la vettura (modalità abituale per non far vedere che si sta lavorando sotto) e i ladri possono lavorare comodamente con l’impianto di scarico raffreddato.
PERCHE’ DENUNCIARE
A Rosolini, nonostante i tanti casi, le denunce non sono pari al numeri di persone che hanno raccontato, sui social o in privato, di aver subìto il furto.
È vero che non sempre una denuncia facilita l’ottenimento di un risarcimento finanziario per i danni subiti ma è solamente attraverso questa che un furto o un aggressione possono entrare nelle statistiche delle forze dell’ordine ed è importante che tutto venga documentato.
Solo così è possibile richiamare l’attenzione su questi episodi: collaborando, e facendo rete, con le Forze dell’Ordine senza per forza aspettarsi un risarcimento.
Enrica Odierna