L’ex coordinatore della Lega: “Prima L’Italia? Un simbolo low cost cinese”

L’ex coordinatore della Lega: “Prima L’Italia? Un simbolo low cost cinese”

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Intervista pubblicata nel numero di maggio 2022 del Corriere Elorino cartaceoQuando si parlava di Lega locale e provinciale, si parlava, specie per noi rosolinesi, di Pierpaolo Capozio. Prima coordinatore locale, poi vice coordinatore provinciale e per breve tempo anche responsabile del partito per tutta la zona sud. Per otto lunghi anni è stato così, fino allo scorso aprile quando “è finito l’amore”.
Capozio lo annuncia con un post sui suoi social: “La vita a volte è imprevedibile. Dopo 8 anni è arrivato il momento di dire basta e smetterla di piegarmi alle prepotenze, alle ingiustizie e ai soprusi. E in Sicilia, e in provincia di Siracusa, ne sono successe così tante da scriverne un libro. Caro Matteo, sei davvero un campione… di sfracelli”.
“Finalmente lo hai capito”, ha commentato qualcuno, e da Recanati, Floridia e Vittoria ex militanti si uniscono al suo dissenso, tutti delusi da Matteo Salvini e dai “metodi” della gestione siciliana del partito.

Pierpaolo, dopo 8 anni hai abbandonato la Lega e ancora di più hai abbandonato colui che è sempre stato il tuo indiscusso leader, Matteo Salvini. Cosa è accaduto?
Sono state le scelte scellerate, sia a livello nazionale, prima fra tutte quella di appoggiare l’attuale governo, che a livello regionale, con la nomina ultima del Commissario Nino Minardo, e le scelte Provinciali. Scelte di uomini e metodi che non sono piaciuti né a me né a tanti altri tesserati, migliaia di leghisti in tutta Italia che hanno abbandonato molto prima di me. Salvini ha fatto scelte scellerate e i risultati delle sue scelte sono sotto gli occhi di tutti. Il partito due anni fa si atteneva al 38,8% nei sondaggi, oggi si ritrova al 14%.

Quando parli di metodi a cosa ti riferisci?
Alla gestione del partito. Ho militato in Lega per 8 anni. Sono entrato 8 anni fa quando c’era già il Dott. Leandro Impelluso con cui abbiamo costruito dalle fondamenta questo partito in provincia di Siracusa. Lo abbiamo portato a ottimi risultati, aprendo sedi ovunque, a Pachino, Portopalo, Francofonte, Lentini, Siracusa stessa e Rosolini, prima città ad avere una sede in provincia. Un lavoro enorme per portare la politica di Matteo Salvini, con uomini e donne che si sono veramente impegnati. Poi l’arrivo di Enzo Vinciullo come coordinatore provinciale ha distrutto tutto e la testimonianza è che non esiste più nulla in tutta la provincia. Con Vinciullo non siamo mai entrati in sintonia, non solo io ma tanti coordinatori locali. La Lega non esiste più, ma non esiste anche a causa di un’altra scelta scellerata: presentarsi alle competizioni Regionali con il simbolo di Prima l’Italia. Il partito è stato snaturato, stuprato della sua identità.

Cosa rimproveri a Vinciullo?
All’inizio eravamo tutti entusiasti di avere una persona dello spessore di Vinciullo che quando è stato deputato regionale si è speso tantissimo. Però fare il coordinatore provinciale di un partito come la Lega, che non è un partito semplice, è un’altra cosa. La Lega si vive come una famiglia, si sta tutti uniti, si prendono decisioni tutti insieme e soprattutto si rispettano le regole. Ma non sono mai state rispettate. Non si può gestire un partito non dico da padre padrone, ma quasi.

Per le “Amministrative” a Rosolini avete scelto una strada diversa rispetto a quello che “avevano deciso”. In un comunicato pubblico avevate critto “non prendiamo ordini dall’alto”…
Si, perché io ero anche vice coordinatore provinciale e mi sono battuto per far rispettare le regole che dicono che decide il gruppo e non il singolo. Noi scegliemmo Spadola e sono convinto ancora oggi che è stata la scelta giusta. Negli altri comuni della provincia, come Pachino e Lentini ad esempio, la Lega ha portato solo disastri. Il coordinatore del partito non può decidere in maniera autoritaria. In Lega ci hanno sempre insegnato che si decide insieme quale candidato sostenere.

Ora c’è un simbolo nuovo, Prima l’Italia…
Sono stato subito contrario a questo simbolo anche perché ci sono onorevoli che dichiarano che il partito è diventato moderato di centro. La Lega è di centro destra, lo è sempre stata. Non vedo un futuro per questo partito qui in Sicilia. Io lo chiamo il simbolo low cost cinese, che tutti usano per ottenere qualche posto di governo, senza più la sua vera identità politica. E Salvini lo permette. Avrei voluto vedere tutti questi onorevoli che oggi sono stati folgorati sulla via di Damasco, che sono diventati leghisti tutto di colpo, 8 anni fa quando la Lega in Sicilia era allo 0,3%. Facile trovare la tavola apparecchiata e mettere da parte gente che ha lavorato tanto per anni, raccogliendo firme, tesserati, mettendo manifesti la notte e ricevendo pure tanti insulti. Volevo vederli quando noi protestavamo per l’immigrazione di massa ad esempio. Molti di loro erano dall’altra parte contro le nostre idee a deridere Salvini e la Lega, e oggi sono i suoi candidati. Insomma, una barzelletta, una cosa irreale. Ora ci saranno le regionali e non vedo l’ora che arrivi lo spoglio dell’indomani per dimostrare con i numeri che il partito è scomparso. Per quanto mi riguarda però ho chiuso con la politica nazionale e ho deciso di concentrare i miei sforzi e le mie energie, assieme al mio piccolo gruppo di ex leghisti, nel locale, a sostegno del sindaco Spadola.

Il tuo gruppetto di ex leghisti è ancora riconducibile alla lista Prima Rosolini, lista civica a sostegno di Spadola?
Prima Rosolini è stata una parentesi per appoggiare Spadola sindaco. I ragazzi sono tesserati Lega e si riconoscono in quel simbolo. Solo che la Lega vera non esiste più. Assieme al mio piccolo gruppo continueremo a sostenere dall’esterno Giovanni Spadola.

Perché dall’esterno? Prima Rosolini ha il suo assessore, Dino Gennaro. Lo stai disconoscendo? E lui è ancora coordinatore locale della Lega?
L’Onorevole Vinciullo ha rimesso il mandato nelle mani del segretario regionale Minardo, perché Matteo Salvini ha ordinato di abbandonare la carica a coloro che sono in procinto di candidarsi per le regionali. Quando cade il coordinatore provinciale decadono in automatico tutte le cariche. Così è sempre stato, quindi Gennaro non so se sia ancora coordinatore locale. Non giudico il lavoro dell’assessore Gennaro ma non posso riconoscere un assessore che faceva parte del partito da cui sono uscito e che non mi rappresenta più. Non so che decisioni abbia preso Gennaro con Prima l’Italia. Deciderà lui. Io so solo che assieme al mio piccolo gruppo appoggiamo dall’esterno Giovanni.

Ma chi è rimasto nel gruppo rappresentato da Dino Gennaro?
Non lo so. Bisognerebbe chiedere a lui chi è rimasto.

Nel tuo post hai annunciato una conferenza stampa, quando sarà?
Stiamo cercando di trovare una data che vada bene per tutti perché ex leghisti verranno qui a Rosolini da tutta la Sicilia. C’è tanta, tantissima gente, arrabbiata come me. Gente che è stata trombata, scusate il termine, dopo aver lavorato anni e anni. Ci toglieremo tanti sassolini dalle scarpe, per non dire “ammazzacani”. Voi sarete gli ospiti di onore.

Ma un sassolino ce lo vuoi anticipare?
No, perché darei vantaggio a chi potrebbe capire. Anche se qualcuno sa già bene di cosa parleremo. E intendo qualcuno che è sempre stato vicino a me, in Lega.

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