Consiglio Comunale, la versione del sindaco sulle dimissioni e le perplessità dell’opposizione
Si è aperto con l’argomento politico più caldo il consiglio comunale di ieri sera, convocato in seduta straordinaria dal Presidente Corrado Sortino.
I consiglieri di opposizione lo avevano già anticipato alla stampa: “Chiederemo al sindaco e alla maggioranza i motivi per cui le assessore Cappello e Schifitto si sono dimesse”.
Più volte, dagli stessi consiglieri di minoranza, sono state evidenziate le parole forti della lettera di dimissioni delle assessore. “Non sono, come avviene in genere– ha dichiarato il consigliere Tino Di Rosolini– dimissione motivate con motivi personali o altro. In questa lettera ci sono parole forti e un carico di dignità che non è quello della diatriba di chi abbandona o si lascia ma una presa d’atto maturata nel tempo con serenità. Cappello e Schifitto riconosco al sindaco una grande forza di volontà ma la loro denuncia è la mancanza totale di collegialità nelle scelte politico amministrative”.
“Ero all’ufficio tecnico quando mi sono arrivate le dimissioni – ha cominciato così il suo racconto davanti al civico consesso il sindaco Giovanni Spadola. “Ci sono rimasto male, perché ho dato il cuore. Ho dato la massima disponibilità e fiducia. A Concetta Cappello innanzitutto ho dato davvero le chiavi dell’ente, mi sono fidato completamente e quando ho visto le dimissioni mi è caduto il mondo addosso. Con la Schifitto invece ho anche dei messaggi, che però non è corretto farvi ascoltare. Lei mi ha chiesto di potersi tenere libera per un mese per via del matrimonio della figlia. Io in questo mese dovevo organizzare qualche riunione di maggioranza, ma l’ho rimandata a martedì sera, 28 giugno, proprio perchè attendevo il ritorno della Schifitto e ci tenevo alla sua presenza. Alla riunione però nessuna delle due si è presentata e il giorno dopo ho trovato le dimissioni. Questa è la verità dei fatti.
“Ma vi dirò di più, con estrema sincerità – ha continuato. Due giorni fa mi ha chiamato il marito di Marinella Schifitto ringraziandomi per aver risolto un problema idrico che durava da 4 mesi nella loro casa e mi ha detto, figuratevi, che saremmo andati a cena insieme. Io parlo con trasparenza e sincerità davanti a tutta la città, in questa sede. Mi sento con la coscienza pulita, consapevole di aver dato il cuore e di averle sempre lasciate libere nei loro settori, potete chiedere ai dipendenti e ai responsabili degli uffici. Se avessero partecipato alla riunione, ne avrebbero potuto parlare e invece l’indomani mattina troviamo le dimissioni. Questo mi dispiace anche perchè sanno che nel nostro comune ci sono tanti problemi e difficoltà. Ma io ho preso l’impegno con i cittadini e la macchina amministrativa non si può fermare. Rispetterò l’impegno preso con la città nonostante tutte le difficoltà fino all’ultimo giorno del mio mandato”.
“Si è sentito tradito quindi?” – ha chiesto la consigliera Di Grande.
“Mi sono sentito tradito” – ha risposto il sindaco. “Mi è caduto il mondo addosso. Ma questo mi rende più forte nello svolgimento del mio mandato. C’è davanti una città. I problemi, vorrei dire alle assessore, non si risolvono buttando la spugna e non parlandone con nessuno. Adesso però dobbiamo andare avanti”.
“Una favoletta” per il consigliere Di Rosolini, e “una interpretazione infantile” per il consigliere Gerratana. “Le parole della lettera sono pesantissime e nascondono tanto altro – ha detto Gerratana. “Vi chiedo di sforzarvi di portare motivazioni serie, i rapporti personali devono restare fuori. Addirittura si rincorrono già i nomi dei sostituti”.
Il consigliere Cavallo, dopo il racconto del sindaco, si è allora rivolto al gruppo Insieme per Rosolini: “Non saranno stati allora problemi interni al gruppo a portare alle dimissioni?”
“Come capo gruppo – ha risposto la consigliera Luigia Di Stefano – posso confermare che non ne sapevamo nulla. Siamo rimasti senza parole e lo abbiamo saputo esattamente come e quando lo avete saputo voi. Oltre questo non possiamo dire altro. Dato che è successo solo da qualche ora possiamo dirvi solo che provvederemo a indire una riunione e chiedere a loro stesse le motivazioni”.
Anche gli assessori si sono detti “estranei alle motivazioni”.
Andava tutto bene, insomma…
Le consigliere Luigia Di Stefano e Concetta Cavallo hanno pure riferito, dato il rapporto di amicizia con le assessore, di averle sentite al telefono qualche ora prima delle dimissioni, senza saperne nulla.
“Siete state fortunate – ha risposto ironicamente il presidente del Consiglio Corrado Sortino- perché io invece le ho chiamate ma non mi hanno risposto”.