Il Cantattore Davide Di Rosolini a “Musicultura” 2015
È stato il cantattore Davide Di Rosolini ad aprire la prima serata di audizioni live del prestigioso concorso Musicultura 2015. Venerdì 23 gennaio scorso, sul palco del Teatro della Società Filarmonica-Drammatica di Macerata, l’artista rosolinese dal “folle estro” armato di chitarra e dei suoi immancabili divertenti monologhi, sorprende giuria, organizzazione e pubblico, presentando tre canzoni non corrispondenti a quelle scelte per la performance.
«Ho scelto tre canzoni totalmente diverse perché la giuria, di tutto il materiale che avevo mandato, ha selezionato dei miei brani sulla scia del cantautorato classico, questo a discapito della mia diversità artistica -ci spiega Davide Di Rosolini-. Se interpretavo i brani scelti dalla giuria diventavo un cantautore come tutti gli altri. Rimanere quello che sono non ha prezzo, al di là del concorso e di tutto… se la giuria puzza di vecchio e vuole le solite robe, la musica non si evolverà mai. E poi quello che mi interessa in primis è il pubblico, ed il pubblico si è divertito!»
Dopo l’ascolto di più di 1200 canzoni iscritte al concorso, le quarantasei nuove proposte della canzone popolare e d’autore italiana rigorosamente selezionate da Musicultura, davanti ad una commissione d’ascolto tecnica e ad una giuria universitaria, daranno vita a nove giorni di spettacolo aperti al pubblico, distribuiti nei tre week end di fine gennaio e inizio febbraio. Passeranno il turno in sedici, giudicati dal pubblico e dal prestigioso comitato di garanzia di Musicultura. Solo per otto di loro, tuttavia, si apriranno le porte dell’Arena Sferisterio, dove si svolgeranno le serate finali dal 19 al 21 giugno prossimo.
«Amo il teatro canzone alla Gaber -dice Davide-, è la mia personale forma d’espressione artistico-musicale. Oggi come oggi a mio parere la musica da sola non arriva, bisogna costruire attorno ad essa dell’altro. Per questo nelle mie canzoni cerco di dare rilevanza a tutto: componente musicale, testi e l’immancabile pubblico. Sì, perché trovo sia fondamentale e parte integrante della mia forma artistica rendere partecipe la gente, farla entrare nel mio mondo, raccontargli le mie avventure, la mia storia. Canzoni che vengono alla luce per amore o per odio, a volte impastate da tematiche contemporanee molto forti, “esasperate” al punto giusto tali da risultare esilaranti, divertenti. Ecco, ciò che faccio è “dopare” questi racconti contornati spontaneamente da una certa teatralità».
Giuseppe Gallato