“In quarantena e senza Dad perché non c’è connessione a scuola”, la denuncia di un papà
Da 8 giorni il figlio si trova in quarantena a causa della positività al Covid-19, e da 8 giorni non può seguire le lezioni in Dad. Motivo? Un guasto segnalato più volte dal proprio istituto di appartenenza, la “De Cillis”, che “da più di 15 giorni”, non sarebbe stato sistemato dai tecnici della Tim. Ed è per questo che gli alunni risultati positivi, hanno difficoltà a seguire le lezioni in Dad.
La segnalazione giunge da un papà di un alunno delle elementari, che vuole portare alla ribalta la “sgradevole situazione che stiamo vivendo i genitori degli alunni positivi al Covid 19 che frequentano la scuola E. De Cillis plesso via Manzoni. Mio figlio -scrive G.C., genitore di un alunno che frequenta la quinta elementare-, è risultato positivo circa 8 giorni e quindi dovrebbe partecipare alle attività didattiche grazie all’utilizzo della tecnologia alla DAD, ma purtroppo questo non è possibile perché da più di 15 giorni vi è un problema di connessione causato dalla ditta fornitrice del servizio, malgrado ci siano state diverse segnalazioni tramite tutti i canali possibili ed immaginabili il problema non si risolve”.
“Mi chiedo: nel 2022 in un’epoca dove si progettano auto che viaggiano da sole, applicazione con le quali puoi comandare a distanza gli elettrodomestici di casa, è possibile che non si può ovviare al problema tecnico con l’utilizzo di schede dati magari fornite dalla ditta fornitrice da utilizzare nei dispositivi mobili tramite Hot spot? Se il problema si prolungherà, i nostri figli perderanno altre ore di didattica? Rimaniamo in attesa di una risposta da chi di competenza”.
Il dirigente della “De Cillis”, Giovanni Di Lorenzo, contattato dai noi, fa sapere che “effettivamente abbiamo avuto un problema di connessione in una cabina esterna che ha tenuto impegnati i tecnici. Proprio oggi è stato risolto. Da lunedì prossimo, quindi, la connessione sarà attiva. In ogni caso abbiamo invitato i nostri insegnanti ad utilizzare modi alternativi per non lasciare indietro gli alunni, con videochiamate e aggiornamenti periodici”.