Comune condannato al pagamento di 400 mila euro, Giuca: “I colpevoli sono le amministrazioni Savarino e Calvo”
Giovanni Giuca ha risposto, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede del Pd di Rosolini, alle accuse di Gennuso riguardo alla sentenza del 18 febbraio con cui il Cga di Palermo ha condannato il Comune di Rosolini a pagare 400 mila euro di risarcimento ad alcuni proprietari di terreni nella zona Sant’Alessandra alta che, nel 2001, si sono visti acquisire le proprie aree destinate all’edilizia pubblica e sottoposte ad una serie di interventi inerenti l’urbanizzazione primarie e secondaria nell’ambito del progetto “Panepinto”. «Si tratta di menzogne vera e propria – spiega Giovanni Giuca – perchè i ricorsi sono stati presentati dai cittadini nel 2009, quando io non ero più sindaco da un anno. La legge che disciplina il regime dei suoli, purtroppo, sottostima il valore delle aree, quindi tutti i proprietari che subiscono un esproprio fanno ricorso alla Corte d’Appello. In questo caso, il ricorso è partito nel 2009 perchè probabilmente chi mi ha succeduto non ha dato seguito alla possibilità di un accordo con i proprietari delle aree. Questi ricorsi nel 2012 sono stati accolti dal Tar, che ha intimato al Comune di pagare una somma come indennizzo ai proprietari. Il Comune non ha ritenuto di appellare la sentenza e di dover resistere in giudizio; questo solitamente si fa quando si intende stringere un accordo bonario con i proprietari, cosa che avrebbe permesso di abbattere il costo del 50%, ma neanche questo è stato fatto, così la sentenza è passata in giudicato. Inoltre il Tar ha nominato un consulente tecnico, il capo del Genio civile di Catania, per fare una quantificazione, e in questa udienza il Comune risulta ancora contumace. I dati oggettivi dunque sono due: l’amministrazione Savarino non si costituisce in giudizio e non appella, mentre l’amministrazione Calvo rimane contumace e non ritiene di intervenire nel giudizio. Il Comune di Rosolini, dunque, non ha mai opposto resistenza a queste cause». Giuca parla anche della sentenza n. 16 del 2012 del Tribunale civile di Siracusa che condannava il Comune a pagare 365 mila euro a due proprietari che si erano visti espropriare alcune aree adibite a strade, «ma anche in questo caso – spiega ancora Giuca – il Comune fa passare in giudicato la sentenza senza appellare. Il punto è: o Gennuso è un imbroglione, o non conosce le carte. I documenti alla Corte dei Conti li manderemo noi, per rendere giustizia ad una persona che ha svolto il lavoro di sindaco in maniera egregia, e le opere che ha realizzato sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante questo, ancora a distanza di 8 anni subisco calunnie, quando le responsabilità sono ascrivibili ad altri, non solo ai sindaci che mi hanno succeduto ma anche agli uffici comunali che si sarebbero dovuti attivare nella questione. Il dato oggettivo è che Giuca non c’entra nulla, chi si è disinteressato e ha costretto il Comune a pagare sono le amministrazioni Savarino prima e Calvo dopo».
Ieri mattina, inoltre, è stato notificato al Comune un decreto ingiuntivo di 250 mila euro per gli affitti degli uffici comunali in via Bellini,«perchè – spiega Gennuso – sembra che all’epoca, tra i proprietari e l’ex sindaco avvocato Giovanni Giuca, sarebbe stato stipulato un contratto unilaterale. Una cosa che nè un buon amministratore, nè un padre di famiglia avrebbe mai fatto». A questa nuova accusa Giuca replica che «i contratti sono stati stipulati nella maniera corretta, e se io fossi al posto del sindaco farei opposizione al decreto ingiuntivo, anzichè gestire anche questa questione nella maniera sbagliata, come quella degli espropri».
Giovanna Alecci