Micieli: “Mai dato manforte alla decisione di realizzare il museo Poidimani nell’ex Chiesa Santa Caterina”
Una nota per chiarire la sua posizione dopo le dichiarazioni esternate dal commissario regionale Giovanni Cocco. L’architetto Micieli interviene per la seconda volta in merito alla vicenda dello Spazio Cultura Biagio Poidimani, uno spazio che non sarà più realizzato nelle stanze a piano terra del palazzo comunale di piazza Garibaldi.
Ecco il testo integrale inviatoci dall’architetto Micieli che, ricordiamo, ha seguito tutti i lavori per la realizzazione dello spazio culturale a titolo gratuito: “Vorrei ribadire -scrive Micieli-, e porre la parola fine a questa triste vicenda del museo Poidimani mettendo in chiaro che il sottoscritto “NON HA DATO MAN FORTE”, (come è stato impropriamente riportato dalla cronaca in queste ultime ore), alla decisione di realizzare il museo Poidimani nella ex chiesa S. Caterina, decisione per altro già presa ancor prima dall’amministrazione Calvo anni or sono. Il sottoscritto inoltre, come è stato riportato, si sarebbe tirato indietro; ma vorrei capire da cosa? Vero è che sono andato in sopralluogo nella ex chiesa perché invitato per una verifica dei luoghi. Vero è che ho mostrato il mio entusiasmo all’idea che la chiesa di S. Caterina potesse diventare un giorno una sede museale per l’arte, ma questo cosa c’entra con la decisione di non voler più realizzare il museo nella sede del Comune? Una decisione che io non condivido, per la quale non mi è stato mai chiesto un parere preventivo, che il Commissario ha ritenuto di prendere dopo aver fatto le sue opportune valutazioni. È mio dovere precisare inoltre che il sottoscritto si è messo a disposizione a titolo gratuito per la realizzazione degli spazi cultura solo perché pensava di operare fattivamente per il bene dei rosolinesi, in una prospettiva nella quale sin da subito si potevano avere le opere dello scultore senza aspettare tanti altri anni ancora. Mi sono messo a disposizione della precedente amministrazione e lo avrei fatto anche per altre amministrazioni diverse da quella solo per il privilegio di avere a Rosolini un luogo dedicato a Biagio Poidimani. Questi sono i fatti, per cui ogni tentativo o congetture atte a voler screditare l’immagine del sottoscritto facendolo passare per un voltafaccia non regge nella maniera più assoluta”.
E poi aggiunge: “Concludo con una nota di rammarico, convinto che il museo Poidimani, di cui se ne parla ormai da anni, poteva avere da subito una sede in pieno centro cittadino che assieme alle altre due sale espositive e, un giorno alla chiesa S. Caterina, avrebbero dato visibilità a tanti talenti locali nel campo delle arti visive e lustro a un grande artista che ha rappresentato l’Italia all’estero. Questa soluzione, benché non condivisa da qualcuno, oltre che essere in linea con l’idea che in questo momento storico così delicato poteva essere una possibilità di riscatto, nel suo piccolo, avrebbe potuto favorire la crescita d’immagine della città e ridato fiducia all’economia”.